18/09/08

Un nuovo inizio!

In monastero l'autunno segna un nuovo inizio. Al contrario della natura, quando gli alberi cominciano a lasciar cadere le foglie, e la natura sembra prendersi un periodo di riposo, la vita monastica comincia a ritrovare le forze e le nuove energie per affrontare un nuovo anno liturgico e spirituale. A quest'appuntamento, nel nostro Ordine, ci ritroviamo il giorno della Santa Croce, il 14 settembre, quando per una nostra tradizione ultra secolare, rinnoviamo i nostri voti monastici e cominciamo a programmare il cammino di formazione che intendiamo percorrere fino alla fine del tempo pasquale. Se da una parte sembra non cambi nulla nella nostra vita ( perché poi in fondo, il 15 settembre si continua a vivere quello che abbiamo scelto di vivere in tutti i 365 giorni dell'anno!) da un altra è sempre un nuovo inizio perché questa data ha il potere di richiamarci in mente e soprattutto nel cuore le motivazioni essenziali per le quali siamo qui, nella Casa del Signore. Una di queste è la preghiera! Spesso quando si parla di preghiera si entra in un campo minato: è pericoloso parlarne perché è difficile farlo in modo autentico, e chi ci ascolta vuole che la verità della tua esperienza di preghiera venga fuori e questo non è facile per nessuno. Perché la vita di preghiera non è mai una passeggiata in riva al mare ma è sempre una scalata in montagna o l'attraversata di un deserto dove lo stupore e la gioia della contemplazione camminano insieme alla fatica e all'arsura più cocente. Ha sete di te, l'anima mia, canta il salmista, anche quando ha già intravvisto il volto di Dio! ciao !

03/09/08

Cosa chiedi al Signore?

Tu mi conduci come la mano di una madre, se tu mi lasciassi, non saprei più muovere un passo. Tu sei lo spazio: racchiudi e custodisci il mio essere. Abbandonato da te affonderebbe nell’abisso del nulla, da cui tu l’hai tratto alla luce. Tu più vicino a me di me stessa, più intimo del mio stesso intimo…"

Poesia del 24 maggio 1942 di Edith Stein, ebrea, filosofa; poi cristiana, insegnante di filosofia e pedagogia; in seguito monaca col nome di Teresa Benedetta della Croce; infine martire ad Auschwitz nell'agosto 1942

Il mese di settembre mi è particolarmente caro. In questo mese, tanti anni fa, è cambiata la mia vita, il mio nome, il mio aspetto esteriore e soprattutto l'orizzonte interiore. In un giorno atteso per anni , circondata dall'affetto dei miei genitori, delle mie sorelle e dell'amico più caro, qualcuno mi ha fatto una domanda: " Cosa chiedi al Signore?". E' una domanda forte, una domanda stabilita nel libro liturgico del nostro Ordine monastico e valida per tutti quando si inizia il cammino di formazione, ma in quel momento era solo mia. Una domanda nuova che qualcuno, guardandomi negli occhi e un po' nel cuore faceva risuonare dentro un silenzio più grande e più vasto di un semplice coro monastico: un silenzio nel quale vedi la tua vita che cambia, che segue una strada, che inizia a camminare con una Persona che ti fa vedere da lontano un orizzonte. Pur essendo molto lontano ti prende totalmente e ti affascina e ti mette sulle labbra e ancor più nella mente e nel cuore la risposta decisa e ferma: "sono qui per fare esperienza di una vita nella quale chiedo la misericordia del Signore, la povertà dell'Ordine e la compagnia delle sorelle!" Questo ho chiesto al Signore, alla Chiesa, alle sorelle e questo continuo a chiedere oggi a Dio perché questa risposta è il cammino, è la Casa , è il sangue che circola nelle mie vene, è l'aria che trasforma l'orizzonte in realtà e che mi riempie di gioia.