21/11/09

21 Novembre 2009: ali di libertà e cuore globalizzato


Sto leggendo un libro del Cardinal Martini che ha come titolo "Ali di libertà". Gli rubo il titolo questa mattina per condividere qualcosa in questa giornata che la Chiesa intera dedica a noi claustrali, a delle donne che hanno scelto di vivere la loro vita dietro una grata come questa, per rispondere ad una chiamata di libertà. Oggi più di sempre una grata non è concepita, è simbolo di prigionia, è qualcosa che difficilmente può essere vista come espressione di libertà. Eppure la mia esperienza in 27 anni che vivo la mia vita dentro la clausura è quella di un cammino libero, di un cammino dove la libertà interiore del mio cuore e della mia mente supera milioni di volte i simboli della rinuncia, della separazione, della dipendenza da qualcuno. La clausura è un luogo aperto: nessuno ci è entrato perchè non poteva fare altrimenti e nessuno ci vive dentro perchè non gli permettono di uscire fuori! Oggi, nella mia comunità, abbiamo celebrato l'Eucarestia insieme a tre fratelli missionari: loro sanno, che ognuna di noi qui dentro, lavora al loro fianco, loro sanno che il nostro esistere qui, dietro una grata, ha lo stesso senso del loro andare per le strade del mondo, loro hanno bisogno di viaggiare fino ai confini della terra per raggiungere tutti gli uomini, noi sappiamo che non occorre viaggiare, ma che basta un cuore globalizzato per chiedere al Signore del cielo e della terra di farci diventare un unica famiglia, un cuor solo e un anima sola sulla faccia della terra. Auguri a tutte le claustrali del mondo e auguri a tutti coloro, che con noi e insieme a noi, vogliono una sola cosa: che Cristo sia il cuore del mondo. ciao!

08/11/09

Verso la Giornata delle Claustrali: 21 Novembre 2009


Ciao! Questa mattina, sentendo il Vangelo di quella grandissima vedova che ha dato al Signore tutto quello che aveva per vivere, i suoi pochi spiccioli, mi sono guardata dentro e mi sono detta: Maria Carmen, quanto resta ancora dentro la tua borsa? C'è sempre ancora tanto da dare e ogni istante c'è ancora Lui che ti guarda da lontano e ti invita a farlo. Vi lascio con la speranza che possiate vedere questo filmato. Non so se il link sarà giusto e funzionerà, ma io ci provo: è stata una grande gioia per me vederlo e non posso non condividerlo con tutti voi. Buona visione e buona domenica!




venerdì 30 ottobre 2009

Dal diario di un frate cappuccino, la testimonianza di un incontro particolare. Di un incontro che dice che il Signore non è andato in vacanza – che continua a chiamare perché Lui continua ad amare e non può fare a meno di donare il suo amore! Ma allora perché si parla della crisi delle vocazioni, perché sempre di meno preti, frati e suore? Perché

Forse addentrandoci nella storia del convento delle clarisse che stava per essere chiuso troveremo la risposta… forse la risposta la troveremo dentro di noi… o ascoltando il desiderio dell’uomo finalmente ci accorgeremo che unica sete è quella di Dio e della sua Parola.
LERMA – Spagna
In Spagna, dove le vocazioni sono una rarità e dove, come a Lerma si aspettava la morte e la chiusura del convento, dopo 23 anni si è presentata una candidata… ex tossicodipendente. E’ stata accettata nonostante paura del suo passato. Ha conosciuto il Cammino Neocatecumenale e non uscendo dalla clausura ne ha fatto esperienza – il suo Cammino. Dopo non tanti anni le porte del convento non si chiudono più – oggi, la ex – tossicodipendente è diventata la maestra del Noviziato, adesso - l'abbadessa. Le 140 suore che oggi formano la comunità delle clarisse hanno dovuto cercare il nuovo convento. Il nuovo convento delle suore è dono dei frati. Le suore si spostano per le preghiere notturne, per i pasti… che consumano in due turni. La maggioranza delle suore sono le donne che nel mondo hanno fatto carriera, l’università , laureate, con i titoli… insomma, le donne che hanno conosciuto Gesù e hanno scommesso tutto sul suo amore. La maggior parte delle loro vocazioni è nata nelle diverse realtà dei movimenti ecclesiali fra cui nell’esperienza del Cammino Neocatecumenale.
La prima reazione a un filmato così pieno di Spirito, di volti veri, felici potrebbe essere una lacrima, un ritorno ai tempi di 25 anni fa quando anche nei nostri conventi le vocazioni fiorivano. Potrebbe essere anche un bel respiro profondo ma davvero profondo e non nostalgico ma pieno di speranza nella potenza dello Spirito Santo che opera. Lo Spirito opera in chi ascolta. In chi si mette ad ascoltare la Parola e si specchia nella Parola per essere sempre più simile a Lui. Più mi specchio nella Parola più divento come Lui… più “mangio” Lui più divento Lui… Ed è forse di questo di cui abbiamo bisogno. Riconoscere di essere bisognosi è riconoscere di essere poveri. Riconoscere di essere poveri è riconoscere di avere bisogno di aiuto e allora chiedere.
Diceva Giovanni Paolo II: “Solo Cristo sa cosa c’è nel cuore dell’uomo! Solo Lui lo sa!” – è solo Lui è la risposta alla sete dell’uomo. Allora dare Cristo, portare Cristo, portare a Cristo, ascoltare Cristo… Da che cosa nasce la seguela se non da una sete? Possiamo domandarci ancora sulla natura e profondità della nostra sete… e così vi lascio – con questa provocazione. <>

Dare Tutto a chi?