19/12/10

Io ho un sogno! Io ho davanti a me un sogno! Io ho un sogno, OGGI!

Buon giorno! Sotto la neve, con il cuore e lo sguardo folgorato da uno spettacolo che mi lascia ogni volta senza fiato, apro questa pagina per raggiungervi tutti in questo nuovo Natale che il Signore ci dona ancora una volta nella nostra vita. In questi giorni mi è risuonata fortissima nel cuore questa parola che Martin Luther King lasciò al suo popolo e al mondo intero nel 1963.Il suo era un sogno di libertà, di fraternità, di uguaglianza, di condivisione fra i popoli, di una nuova umanità.  Nei Vangeli e in tutta la Scrittura si parla spesso del sogno, di sogni che vengono realizzati, di sogni che aiutano nelle scelte da fare, di sogni di popoli e di re, di sogni che annunciano la Vita. Pensando agli auguri che avrei inviato anche quest'anno a tutti coloro che amo, parenti, amici miei o della comunità, a tante persone che si fermano su questa finestra aperta sul mondo, mi sono chiesta se era giusto fare ancora degli auguri di natale o se anche io, come monaca, come persona che agli occhi di tanta gente sono più vicina a Dio, avevo smesso di sognare, di credere in un sogno, se avevo ancora un sogno oggi. Perché un Natale senza sogni non è Natale. Un Natale uguale a ieri, un Natale senza speranza, un Natale ucciso da i mille Erode che anche oggi si affacciano sul mondo, non è Natale. Ed è questa la sensazione che si ha ogni qualvolta ti arriva una notizia, non più nuova, ma tristemente ricorrente, dell'ennesimo fatto di cronaca, dell'ennesima guerra, dell'ennesima disputa politica o dell'immenso disastro naturale che in pochi secondi butta all'aria la vita di milioni di persone mentre il mondo continua a girare i negozi per scegliere i regali di natale! Ma quale Natale vogliamo festeggiare? Ma perché lo facciamo? Ma siamo sicuri di averne proprio bisogno? Ma non se ne potrebbe fare a meno almeno per un anno per vedere se l'anno successivo ci è mancato qualcosa o se andava bene lo stesso? Forse sarebbe un disastro economico per chi vende gli alberi, le luci, e le mille piccole e grandi cose che stupendamente ci affascinano nelle vetrine delle nostre città. Non tutti hanno un biglietto della lotteria vincente in tasca e la vita è dura quando bisogna affrontarla senza sicurezze economiche e con poche risorse umane che la malattia o la mancanza degli affetti può metterci davanti. Ma celebrare, far festa a Natale senza sogni è sbagliare indirizzo prima ancora di mettersi per strada. Ed io voglio regalare a chi mi ama e anche a chi sono indifferente, a chi mi conosce e a chi vive bene a questo mondo anche senza di me, il mio sogno, il mio sogno di oggi.  I have dream perchè Il Signore è nato nella mia vita tanto tempo fa, ma anche perché quel sogno è nato nel mio cuore grazie al sogno di tanta gente che ho incontrato e che ha fatto la strada insieme con me tra mille fallimenti, tra mille delusioni, tra milioni di incertezze e contraddizioni, ma anche tra piccole gioie, tra piccole briciole di un nuovo seme che germoglia e spunta sotto la neve o sotto il fango e il cemento. Oggi vedo pochi giovani intorno a me capaci di sognare e di lottare per il sogno che Martin Luther King e non solo Lui ha gridato al mondo.  Oggi vedo uomini e donne tristi perché l'amore non è più uno splendido sogno, ma un pacco regalo che a volte piace e a volte no, lo apri e se non va bene lo sposti in cantina, finché non arriverà un altro pacco giusto per andare avanti giorno dopo giorno e sentirsi meno soli a questo mondo! Oggi nella Chiesa ci sono pochi sogni, un po' di ecumenismo, un po di attenzione ai poveri, un po' di attività estive per i ragazzi...ma c'è invece una grande preoccupazione che angoscia: non ci sono vocazioni, non ci sono più giovani che desiderano entrare in seminario o in monastero, stiamo invecchiando e l'unica preoccupazione è...cosa sarà di noi???   Ma il sogno della Pentecoste, il sogno del fuoco che Gesù è venuto a portare dov'è finito? Mi dispiace, ma non ci sto! Io voglio riprendermi il mio sogno! Io, il sogno di gente che si gioca la vita per la Buona Novella che questo splendido Figlio di Dio è venuto a portarci lo tengo ancora stretto nel mio cuore perché so che questo sogno realizzerà la pace, realizzerà la gioia, darà speranza e fiducia, renderà capaci di amore vero, di accoglienza, di condivisione, renderà giovani e meno giovani pronti a partire per tutti i confini della terrà per condividere un esistenza piena di senso dove il lavoro non mancherà mai e dal quale non sarai licenziato da nessuno perché ti farà sentire importante fosse solo per una decina  di bambini che ti sorridono per un paio di caramelle! Nel mio sogno c'è anche che il mio monastero  non chiuderà perché mancano le vocazioni ma sarà ancora un faro che illuminerà nel cammino della vita  chi lo vedrà sempre solo da lontano ma saprà di poter contare sulla vicinanza e la preghiera di tante donne e  tanti uomini che hanno realizzato il loro sogno di un piccolo e semplice vasetto di profumo spezzato ai piedi di un grande amore. Io continuo a sognare OGGI! Io continuerò sempre a sognare per voi, perché so che Lui realizzerà i nostri sogni. E voi? A natale puoi quello che nella vita non hai fatto mai, cantano i bambini! Si, a Natale affida i tuoi sogni al piccolo Bimbo che arriverà nella tua vita e nel tuo cuore. Ciao! Buon Natale e un forte abbraccio!

23/11/10

Un libro aperto

Il libro che vedete nella foto è un libro scritto da Santa Teresa d'Avila nel 1566. Vederne la foto mi ha emozionato perché  generalmente quando prendiamo in mano un libro dalla biblioteca o sopra un banco di libri, lo vediamo chiuso, in ordine in qualche scaffale insieme a tanti altri. Questo è aperto ed esposto in una grande sala nella biblioteca del  monastero  Escorial di Madrid.
Mi ha ricordato i funerali di Papa Giovanni Paolo II e il vangelo aperto che si sfogliava da solo sulla sua bara finché un colpo di vento l'ha chiuso definitivamente.
Un libro aperto mi parla della persona ancora prima di iniziare la lettura, mi sembra subito di vederla mentre lo scrive, è come se ci fossimo già incontrati da qualche parte, un po' come se da quei fogli uscisse un pezzo della sua vita e attraversasse la mia. Non è solo per il fatto che essendo Teresa la mia Madre fondatrice  sia normale per me provare interesse e attrazione verso quanto lei ci ha lasciato, ma è  proprio perché Teresa è un libro aperto dall'inizio della sua esperienza umana e religiosa fino alla fine che mi sento come attraversare da quelle pagine. Ho sempre pensato a quando si dice di qualcuno: è un libro aperto, puoi quasi leggergli dentro talmente è lineare, semplicemente vero dentro e fuori!  Mi ha sempre affascinato! E devo dire che ho anche sempre cercato di esserlo pur trovandomi in mezzo a mille difficoltà perché mi ha sempre ferito immensamente trovarmi davanti a persone doppie, delle quali non sai mai quello che pensano veramente, che fanno di tutto per nascondere le loro emozioni, le loro idee, i loro progetti anche quando intuiscono  che gli altri...sanno tutto o quasi tutto di loro! E nella vita s'incontrano spesso queste persone. E a volte mi spaventa di più quando un libro chiuso è un giovane, una giovane o un adolescente. Perché la giovinezza più di tutte le età dovrebbe spalancare il cuore verso la libertà, la verità, la bellezza e non verso la falsità, la doppiezza o il gioco meschino del nascondino. Ecco, vedendo questa foto ho sentito dentro di me Teresa ripetermi che la verità , tutta la verità del nostro esistere, patisce, ma non perisce.  E ho trovato uno stimolo in più per tentare di essere sempre aperta e sincera e per pregare il Signore perché anche gli altri, quelli che amo e che conosco e quelli che non conosco, possano arrivare a relazionarsi con tutti come un libro aperto. Sono sicura che ne vale la pena. Ciao!

17/11/10

Ciao piccolo Angelo!

Da tanti giorni volevo tornare su queste pagine e per tanti motivi che la vita quotidiana mi mette ogni giorno davanti, aspettavo. Mi dicevo che volevo riprendere a scrivere, che volevo continuare a camminare con voi e con Teresa in questi giorni di vita e di speranza anche attraverso questi piccoli flash che ogni tanto riuscivo a far uscire dalla clausura del mio monastero per attraversare la strada dei miei vicini di casa, la casa del mondo che Dio mi ha dato e che internet mi fa sentire proprio...dietro la porta! E così sono arrivata a questo pomeriggio quando per puro caso ho risposto io ad una telefonata. In genere risponde la mia Superiora.  La persona che chiamava desiderava parlare con una mia consorella che in quel momento non era in casa. La persona che chiamava era una mamma che conoscevo, che non aveva una vita facile...ma per delicatezza non le ho fatto capire di sapere molto di lei. Era in chiaro stato confusionale e mi diceva di comunicare alla mia consorella che suo figlio è morto. Si è impiccato questa mattina. Mi prende il panico. Conosco circa l'età dei sui figli. Il suo piccolo angelo, perchè è così che ormai lo voglio chiamare, aveva solo 11 anni! Mi sento come svenire, sento quel dolore così assurdo come un blocco di cemento armato che mi cade sulla testa. Non trovo le parole per dire  una qualunque parola di conforto, non voglio e non posso essere invadente dentro un immensa tragedia come questa che una mamma sta vivendo in quel momento ma al tempo stesso voglio stringere tra le braccia del mio cuore questo angelo e questa mamma. Quanto si deve essere sentito solo per arrivare a questo estremo saluto dalla vita! Quanto dolore deve avere accumulato dentro il suo piccolo cuore forse troppo piccolo per poter essere capace di portarne il peso? Non lo so. Ma so una cosa. Oggi, mio piccolo e grande uomo hai incontrato la gioia, oggi hai percorso un viale di luce dove hai incontrato un Padre che ti ha stretto tra le braccia e ti ha sussurrato all'orecchio che ogni paura e ogni angoscia è finita e che da oggi in poi potrai volare e potrai asciugare le lacrime della tua mamma  e del tuo papà e di tutti quelli che ti hanno amato. Ciao!
Per favore, piccolo angelo, stai vicino a tutti i bambini del mondo che come te, hanno sulle spalle dei pesi troppo grandi che noi adulti non ci accorgiamo di farvi portare. Un bacio!

29/09/10

Essere riconoscenti in umiltà e verità!

"Segno evidente che noi amiamo una persona è quando ricordiamo spesso il bene che ci ha fatto. Ora, se è lecito, ed anche molto meritorio, ricordarci che abbiamo l'essere da Dio, il quale ci trasse dal nulla e ci conserva nell'esistenza, e che prima ancora di crearci ha preparato per ciascuno di noi che viviamo i benefici della sua vita e della sua passione, perché non mi sarà pur lecito di riconoscere, vedere e considerare, con maggior frequenza che prima non usassi nelle mie vane conversazioni, quello che ora Egli mi dà, cioè, di non volermi occupare che di Lui? Ecco qui un gioiello. Ricordare che ci fu regalato e che ora è nostro, è forza che ci spinge ad amare il donatore. In questo è il frutto dell'orazione quando è fondata sull'umiltà." ( Vita 10,5) Continuando la lettura della vita di Santa Teresa mi ha colpito oggi questa riflessione che lei fa quando comincia a spiegare alle sue sorelle cosa vuol dire per lei pregare. Lei parla sempre e solo della sua esperienza personale, delle sue difficoltà e delle sue constatazioni nel suo cammino o nel cammino di coloro che più le sono vicini e cerca di esprimersi con una semplicità disarmante, facendo degli esempi che tutti noi possiamo capire. Oggi tanta gente parla della preghiera: ci sono le scuole di preghiera, i corsi sulla preghiera, libri e video che parlano della preghiera, tanti maestri di ogni religione insegnano chi a destra chi a sinistra un metodo di preghiera, una spiritualità da seguire per arrivare a pregare, delle formule da recitare o degli stili di vita da imitare. Tutto serve, direbbe San Paolo, purché si arrivi a lodare Dio! Ma io penso che a volte le cose più semplici si perdono di vista con più facilità. Ricordare con riconoscenza il bene che abbiamo ricevuto da una persona è una cosa naturale, ti nasce dentro senza accorgetene, vorresti poter ricambiare pur di far capire all'altro quanto lo ami e quanto sei grato per quel che ti ha dato. Ma a volte ci si sente inadeguati, anche quando un dono si ricambia non è mai così grande e così bello come quello che si è ricevuto. L'amore vero, l'amicizia vera, la preghiera vera nasce, cresce e vive di questa capacità di ricevere un dono e di esserne grati. Per questo Teresa parla di umiltà: quando pensiamo che tutto ci sia dovuto, che la vita che abbiamo ricevuto e che riceviamo nella quotidianità delle nostre giornate sia un nostro diritto, quando non siamo più capaci di riconoscere nel nostro cuore che qualcuno ha riempito di bene la nostra vita e restiamo chiusi nell'amarezza di chi non si accorge nemmeno di essere amato allora è difficile tutto. La relazione con Dio e con gli altri che Teresa ha vissuto è esplosa quando ha cominciato ad avere un cuore pieno di gratitudine. Era riconoscente con tutti anche per il dono di una semplice sardina...quando la provvidenza mandava solo quella per cena! Ciao

Dopo due anni!

Sono stata ancora in questa basilica. Ancora una volta ho avuto la gioia di partecipare ad un corso di formazione con le mie consorelle di tutta l'Italia e prima di andar via da Grottaferrata per ritornare nei nostri monasteri abbiamo condiviso un momento di preghiera con i nostri fratelli ortodossi che celebravano una loro grande festa, quella di San Nilo. Non potendo fissare con le foto la ricchezza della celebrazione dei loro Vespri, ho solo cercato di fermarmi negli occhi e nel cuore questa imponente abbazia che da più di mille anni accoglie tra le sue mura la lode di Dio che tanti monaci di ogni età e di ogni provenienza celebrano con la loro donazione e vocazione.  In questi momenti, più che mai  mi sento parte di un immenso popolo che ha la gioia di intravedere con gli occhi dell'anima l'immensa festa che al termine di questo viaggio terreno potremo celebrare con la Trinità senza divisioni e senza più limiti e distinzioni di popoli e lingue e razze e religioni. Aspetto quel giorno, come Giobbe che in queste settimane ci ha accompagnato nella liturgia, sicura che alla fine, senza la mia carne, vedrò Dio! E mando un bacio a Chiara Luce che con la bellezza dei suoi anni e del suo incontro con Gesù ha ancora una volta testimoniato che in Lui e con Lui e per Lui questa è la più splendida vita che possiamo cantare e vivere.  Buona giornata con tutti gli angeli del cielo:  oggi è la loro festa, loro ci accompagnano e ci indicano una strada e con le loro indicazioni non troviamo mai strade con il divieto di accesso!Auguri dunque a tutti i Gabriele e Gabriella, Michele e Michela e Rafaele e Rafaella che passano da questo blog! Ciao!

10/09/10

Una piccola e grande gioia per me!

Ciao! L'estate è finita e in questi giorni, alcune persone amiche e volontarie stanno ripulendo il nostro bosco! L'inverno scorso se da una parte mi aveva regalato la gioia grande della neve dall'altra aveva ridotto proprio male il nostro bosco perchè tantissimi alberi erano caduti sotto il peso della neve e a noi monache non è stato  mai facile  riuscire trovare qualcuno che venisse a rimuoverli. Solo i nostri parenti o amici che potevano passare qualche giorno di ferie venendo a trovarci, ci davano una mano, perchè finchè è stato possibile abbiamo sempre pensato noi a tenerlo in ordine essendo uno dei luoghi del monastero più caro a tutte noi per la pace e il silenzio che vi si respira e che ha sempre aiutato e favorito  un clima di preghiera e di contemplazione. Alcuni anni fa un gruppo di scout decise di fare un campo di servizio proprio nel nostro monastero piantando le loro tende proprio a ridosso del bosco, all'esterno del monastero. In quell'occasione ci fecero un grandissimo servizio nel sistemare il bosco nel migliore dei modi così che per tanti anni non abbiamo avuto bisogno di farci nulla. Era un piccolo paradiso per delle monache che ...gli altri paradisi  della natura li vedono solo in cartolina o in dvd! Ora dopo le nevicate dell'anno scorso il bosco era proprio ridotto male e finalmente qualcuno ha deciso di metterci mano. Certo..c'è ancora tanto da fare, ma intanto qualcuno ha cominciato e questa è per me una grande gioia e voglio condividerla con voi! Quando avranno finito spero di riuscire a fare qualche foto e di condividere anche quelle ammesso di riuscire a farle bene perchè non sono una grande fotografa e anche la piccola macchinetta che mi aiuta non è una fuoriserie, ma... chi si accontenta gode e quindi io sono felice. Ciao e buon fine settimana a tutti! .

23/08/10

Ancora tempo di ferie: pregare serve a qualcosa???

Buon giorno!
Pensavo stamani al fatto che domani è l'anniversario della nostra fondazone come Carmelitane Scalze. Nella notte di San Bartolomeo, il 24 agosto del 1562, Santa Teresa iniziò la sua avventura nel Monastero di San Giuseppe ad Avila. A volte ci si chiede se oggi la scelta e il cammino di Teresa può interessare ancora a qualcuno. Parlare di preghiera, di Dio, di vita nello spirito, sembra quasi un affare da extraterrestri!  E ancor di più può esserlo quando è tempo di vacanza, di ferie, quando abbiamo tutti bisogno di pensare a rilassarci, a far riposare il nostro corpo dalla stanchezza accumulata durante l'anno. Beh, Santa Teresa pensava che :" con la vita dell'anima si sostiene anche quella del corpo e vi si apporta maggiore salute" ( Vita cap. 8 n.6) e che  " parlare o sentir parlare di Dio non mi stancava mai e questo da quando cominciai a pregare" ( vita cap. 8 n. 12).  Spesso mi sono sentita dire, anche da qualcuno che si è affacciato su questo blog, che non è facile pregare e che non si sa proprio come farlo e ...per questo chiedono a me di farlo al posto loro!  Sono al Carmelo proprio per questo e lo faccio ben volentieri, ma penso che Teresa ci può aiutare a fare questo cammino perchè ciascuno di noi in fondo ama essere autonomo e ama di potersi rivolgere a Dio con il proprio cuore e con la propria mente. Così com'è, con le sue parole! Per questo Santa Teresa ci dice attraverso la sua esperienza che :" alle anime che battono questa strada giova molto un buon libro per raccogliersi presto. A me bastava anche la vista dei campi, dell'acqua e dei fiori: cose che mi ricordavano il Creatore, mi scuotevano, mi raccoglievano, mi servivano da libro." ( Vita cap. 9 n.5) Forse anche in ferie, guardando il mare o le montagne, impariamo a pregare e ci riposiamo proprio pregando. Ve lo auguro di cuore e prego perchè possiate farne esperienza. Buona giornata!

p.s. questo mare, nella foto,  è in Sardegna! Mica male, vero??!

05/08/10

17 anni! Un giardino che fiorisce anche con il sole d'estate che brucia tutto!

Ciao!
Grazie alla pioggia che stamani ci regala una giornata meno pesante, mi riaffaccio qui sul blog.
Questa volta dedico questo post ad una ragazza che ieri ha compiuto 17 anni! E' una splendida età, ma a volte la vita permette che passi inosservata davanti alla stessa persona che la celebra! Piccole o grandi sofferenze ti affiancano nelle giornate più belle e guardandoti intorno non riesci a vedere i colori, la diversità, i profumi, non riesci a vedere vita, vedi solo un cielo nero pieno di nuvole come lo vedo io oggi, vedi la tua solitudine, senti dentro di te la voglia di piangere prepotente e il grido che vorresti emettere e che ti si strozza in gola: "mi sento sola, non ho amici, non c'è nessuno a cui io interessi!" Ma dai, ti viene da dire, come la fai tragica! Eppure è tragicamente vero, avere 17 anni e vivere una solitudine profonda che non riesci neppure  a portati dietro talmente è pesante! Per me, che di amici ne ho sempre avuto tanti e che la solitudine è una mia scelta personale può sembrare assurdo, ma leggendo Teresa oggi mi sono resa conto che se nella vita non incontri davvero le persone giuste, se nella vita non riesci a trovare qualcuno con cui condividere il tratto di strada che stai vivendo in quel preciso istante della tua vita, se i tuoi sogni, le tue utopie e illusioni, i tuoi desideri non riesci a trasmetterli ad altri giovani o coetanei o semplicemente uomini, si rischia molto di sentirsi fuori dal mondo, o meglio di trovarci  dentro un mondo dove ci siamo solo noi.
Teresa dice che: "Gran male è per un’anima trovarsi sola tra tanti pericoli. A me sembra che, se io avessi avuto con chi parlare di tutto questo, mi avrebbe giovato a non ricadere, non foss’altro per vergogna, visto che non avevo timor di Dio. Perciò consiglierei a coloro che praticano l’orazione, specialmente al principio, di cercare l’amicizia e la conversazione di quelle persone che attendono allo stesso esercizio. È cosa di grande importanza, anche se non si tratti d’altro che di aiutarsi scambievolmente, tanto più, poi, che ci sono molti altri vantaggi. Io non so perché, se in materia di conversazione e affetti umani, anche non molto convenienti, si cercano amici con cui confidarsi e con cui godere di raccontare quei vani piaceri, non si debba permettere a chi comincia con sincerità ad amare e a servire Dio, di parlare con qualche persona delle proprie gioie e delle proprie pene, avendo di tutto quelli che si dedicano all’orazione. Giacché se è sincera l’amicizia che l’anima vuole avere con Dio, non deve aver timore di vanagloria: respingendola al primo attacco, ne uscirà con merito. Io credo che chi agirà con questa retta intenzione, gioverà a sé e a coloro che l’ascoltano, e ne uscirà più edotto; anche senza sapere come, sarà d’insegnamento ai suoi amici. (Teresa nel libro della sua Vita al cap.7,20).
Certo lei parla di un amicizia spirituale, spiega quanto sia importante poter parlare con qualcuno che ti possa essere amico nelle tue difficoltà spirituali, nel tuo cammino di preghiera, ma io credo che quello che lei dice sia vero anche per l'amicizia umana. Ne abbiamo tutti bisogno e ancor di più ne ha bisogno chi si affaccia alla vita: restiamo loro  vicini con l'affetto, con la preghiera e quando possiamo, con tutta la nostra amicizia.!  Forse il giardino della loro giovinezza può fiorire ancora splendidi fiori e noi abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti!
Ciao!














27/07/10

Sempre, sempre, sempre!

"gustábamos de decir muchas veces: ¡para siempre, siempre, siempre! En pronunciar esto mucho rato era el Señor servido me quedase en esta niñez imprimido el camino de la verdad."


"ci piaceva ripettere tante volte: per sempre, sempre, sempre! Nel pronunciare a lungo questa parola, il Signore se ne servì perchè restasse impresso in me il cammino della verità" Dal Libro della Vita cap. 1°


Mi ha sempre colpito questo senso di definitività che fin dall'infanzia Teresa pone accanto alla strada della Verità. Una strada che nella vita di un uomo e di una donna non è percorribile solo per un breve tratto, ma che è da sempre e per sempre l'unica strada capace di farti incontrare Qualcuno. E' stato determinante in tutta la sua vita intravedere dentro il suo rapporto con il Signore questa eternità, questo oltrepassare la barriera del limite che la morte e la vita fisica sembrano innalzare come un muro altissimo davanti al nostro cuore affamato d'infinito. Mi pare che il sempre che Teresa vive nella sua esperienza umana di donna, di cristiana e di monaca sia un invito costante ad andare avanti non come una fuga da una realtà amara e triste che spesso attraversa i nostri giorni, ma come uno svelarsi quotidiano di una verità che ci appartiene e che è molto più grande, molto più forte, molto più definitiva di tutte le nostre piccole verità di tutti i giorni. Davanti all'assurda ed ennesima tragedia di tanti giovani vite spezzate in pochi istanti, davanti all'incapacità di vivere consapevolmente un qualsiasi legame stabile, davanti a teste sempre più vuote di desideri e di sogni che riescano a rendere i  giorni di una giovane esistenza il tempo più bello della vita, Teresa parla di una volontà di vivere un Sempre che è capace di darti quella felicità e quella speranza che un incontro  con il Signore fa entrare prepotente nelle tue vene e nel tuo cuore. Non permettiamo a nulla e a nessuno di far parte di noi in modo temporaneo come i file di un computer che invadono la memoria e rendono pesante le sue funzioni, ma diamo eternità ad ogni istante con la forza del nostro amore e del nostro desiderio di vivere per sempre! Il Signore ci indicherà la strada! Buona giornata!

04/07/10

Un primo incontro!

<< Quant’è lunga la vita dell’uomo, anche se si dice che è breve! È breve, sì, mio Dio, ai fini di guadagnare con essa una vita che non avrà termine, ma è assai lunga per l’anima la cui aspirazione è di trovarsi alla presenza del suo Dio! >> Teresa di Gesù

Ho un ricordo molto chiaro di quando ho conosciuto..un po' più da vicino, Teresa. E' stato attraverso un libro, il cui titolo mi metteva una certa curiosità perchè sapevo da mia madre che parlava di Santa Teresa d'Avila. Mia madre amava molto leggere e nonostante in casa nostra non ci fosse molta disponibilità economica, lei non mancava di acquistare vite di santi alla libreria dei Salesiani o dalle Paoline della mia città perchè le piaceva moltissimo leggere e quando eravamo piccoli ce li leggeva spesso per trasmetterci il loro esempio ed educarci così ad una vita cristiana.
Amava in modo particolare Teresa perchè era il nome della sua mamma. Come Teresa, anche la mia mamma ha perso la sua mamma all'età di circa 12 anni e questo era forse un modo per sentirla ancora vicina. Quando nacque la prima figlia dei miei genitori, le misero il nome di Maria Teresa, ma il Signore la prese in pochi anni  in Paradiso e questo mise in mia madre una certa paura di quel nome ma anche una speciale devozione di cui era gelosa anche solo a parlarne.  Quando io cominciai a pensare al Carmelo, le chiesi di darmi il libro, Fuoco in Castiglia, la biografia di Santa Teresa scritta dal Papasogli, perchè volevo leggerlo e  sapevo che lei lo custodiva gelosamente tra i suoi libri. Lei non volle darmelo e io...lo presi di nascosto! Lo lessi tutto d'un fiato e Teresa cominciò ad accompagnare i miei giorni.
Mi colpì subito il desiderio di Teresa di voler vedere Dio a tutti i costi e ancora bambina, insieme al fratello pensò pure di scappare da casa per affrontare il martirio e poter così incontrare ...più facilmente Dio! Alla fine della sua vita dirà al Signore che è finalmente ora di vedersi! Aveva 67 anni non erano tanti, ma forse per lei erano già troppi perchè il suo desiderio di vedere Dio era ormai il suo unico scopo di vita.
Buona domenica 

03/07/10

Fiducia in un progetto e la speranza di un incontro!


A volte le paole che ti rivolgono i Superiori in certe occasioni ti stimolano a inventare progetti nuovi. Credo sia successa una cosa simile anche a me perchè in questi giorni mi continua a frullare in testa un idea che tenterò di realizzare. Di cosa si tratta? Lo scorso anno, il nostro Ordine, ha iniziato a prepararsi alla celebrazione di un centenario, quello della nascita di Santa Teresa di Gesù, fondatrice e Madre del Carmelo Teresiano. Lo ha fatto con 5 anni di anticipo, perchè vuole prepararsi a questo anniversario rileggendo Teresa e rivivendo con lei la sua esperienza di donna, di monaca, di orante, di mistica, di Dottore della Chiesa.  E' stato anche creato un sito web nel quale si sta tentando di far convergere le diverse iniziative e stimoli che provengono da tutto il mondo carmelitano con lo scopo di condividere le diverse esperienze in tempo reale. ( per chi potesse interessare il sito è : http://www.paravosnaci.com/  )
In questo contesto, ho cominciato a riflettere  su alcune frasi di una lettera che il nostro Superiore Generale ci ha rivolto nei giorni scorsi e che trascrivo qui per spiegare il senso di questo mio post.

<< Ogni giorno siamo chiamati a scoprire e vivere gli elementi essenziali della nostra vita per poterli proporre in modo effettivo. non abbiamo solamente un 'eredità da custodire bensì, soprattutto un mondo pieno di persone che attendono che rendiamo significativa per loro questa eredità. Stimare la nostra vita di orazione, la nostra amicizia con Cristo, l'amore vicendevole e trovare i modi per condividere tutto questo con la gente in un mondo multiculturale non è esercizio di conservatorismo, bensì di progresso che si riallaccia pienamente al sogno di Santa Teresa: rendere visibile un esperienza personale che può essere pienamente alla portata degli altri, perchè questa esperienza è accessibile e cambia la vita della persona, la rende migliore e più felice, la fa crescere, l'aiuta a scoprire spazi profondi della propria identità e a riempirli di senso!>>

Raccolgo queste parole del mio Superiore Generale e inizio qui  con voi un cammino di una specifica condivisione  di un esperienza e di un eredità ricevuta e della quale sono infinitamente grata e felice.

02/07/10

Condividere una fede e gioirne insieme!

A Dio






Eri nello spazio impensato perché scontato.



Eri e Sei - forse ora ho capito- fra le parole che ho tanto usato e osato; sempre ci sei stato, eri lì, ci sei ancora e voglio decifrarti, stanarti usando sì le parole ma in modo diverso e in diverso modo la follia, il mestiere con cui la parola mi diventa grafia, mania, modo, vuoto suono od effetto.



Solo quello so fare, solo lì c’è speranza che Tu adesso compaia, perfetto, se vuoi in rima, rimando con te stesso, in un metro o in un altro.



Tu puoi innalzare al cielo qualunque prosodia; purché Tu appaia, le fruste parole si fanno Parola, e col mio io sepolto finalmente parlerai, che mai è stato quel che era forse destinato ad essere, un io mancato, strangolato.



Parlami a perdifiato.



Ti cedo ogni suono o silenzio; e già ti vedo emergere da quella pila di parole inutilmente sparse nel cassetto, cancellarne rime e rumore, facendone linguaggio perfetto.



Cancella anche me, cambiami, conducimi, ritraducimi, parla Tu per sempre Signore.



Vittorio Gassman


Buona giornata!

17/06/10

Il cielo è ancora blu?

Buon giorno!                                                                            Ai miei tempi, penso alla fine degli anni settanta, c'era una canzone di Rino Gaetano che diceva che il cielo era sempre più blu! Guardando quello che questo tempo ci regala ogni giorno è un po' difficile vederlo...blu, ma c'è! A giorni o a mesi alterni, c'è! Proprio come me che spesso sparisco...eppure ci sono! Ci sono con la mia vita quotidiana del nostro vivere questa sfida di questa alba nuova colma di speranza, pur con la fatica della fede ma con gli occhi del cuore rivolti sempre a cercare e a trovare quel cielo blu simbolo di una vita sempre aperta alla buona giornata da passare su questa terra. In questi mesi mi ritorna in mente spesso un proverbio che dice che tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile! Mi viene in mente perchè una persona amica del monastero, ormai da più di un anno, non può più lavorare per noi: la malattia e l'età hanno interrotto un rapporto quasi quotidiano di presenza e di lavoro per le infinite piccole cose che si guastano, si rompono o che non si trovano. Davanti agli innumerevoli piccoli e grandi problemi c'era sempre lui al quale rivolgersi sicure che una  soluzione la trovava. Per noi non ha mai guardato in faccia  al tempo da spendere lavorando o alla fatica nel fare delle cose che altri ci avrebbero detto di lasciar perdere, pur di esaudire le nostre richieste. E quello che più di tutto fa di lui una persona estremamente speciale è il suo umorismo. Ha da sempre una  profonda serenità nonostante una vita di sacrifici e sofferenza fisica. Quante risate ci ha fatto fare, Dio solo lo sa! Ho lavorato tantissime volte con lui: ora spesso mi sento persa, ci sono mille piccole cose  da fare e non c'è una persona di ricambio che possa fare quello che lui faceva per noi. Lo devi fare tu, devi provare a farlo anche senza la sua competenza e il suo occhio, non puoi chiamare l'idraulico che ti chiede un sacco di soldi solo perchè viene a vedere un rubinetto che perde e la seconda volta che viene si accorge che non ha tutto il materiale che gli serve per la riparazione e così deve tornare una terza volta per una piccolissima riparazione di cui gli avevi già spiegato tutto al telefono quando l'hai chiamato! E se l'ennesima serratura di una porta a vetri non funziona devi fartene una ragione anche se ragione non c'è! Prima o poi qualcuno la cambierà! E' così che la gente lavora oggi e non puoi opporti: se perdi tempo o spendi tanti soldi inutilmente è perchè....tutti devono pur mangiare! Forse è giusto o forse no, resta per me il fatto che certi giorni mi sono detta che quel proverbio è sbagliato perchè certe persone diventano proprio indispensabili e la loro utilità dura tutta la vita!  Perchè  il suo esempio resta dopo non solo nel ricordo e nelle piccole cose che in ogni parte  della casa hanno la sua firma, ma anche per l'esperienza di vita che ha cercato di trasmetterti. Ci sono giorni che mi chiedo : ma come faceva? In questi ultimi mesi ha passato tanto tempo in ospedale e ha sofferto ancora di più, ma la voglia di scherzare e di ridere ancora sulla sua condizione non facile, non gli passa mai.  Parlando del cielo un giorno ha detto ad una sorella che se pure per i suoi peccati non entrava subito  in paradiso, gli bastava portare con se un piccolo cesto di legna in purgatorio con qualche salciccia da arrostire sopra i carboni  per passare il tempo in attesa dell'ingresso in paradiso! Il suo cielo è sempre blu, ne sono convinta! Nella vita ci sono a mio avviso dei colori che sono indispensabili, proprio come certe persone: il blu di un cielo sopra la tua testa che illumina la tua giornata  e il rosso di un amore che anche nel sacrificio fa sorridere, sono fantastici colori che nonostante in questa stagione il tempo impazzisca ancora , ti accompagnano e ti sostengono! Ciao con amicizia!


11/04/10

8 Giorni dopo...tempo della Fede e dell'esperienza della nostra Resurrezione!

E' sempre tempo per ringraziare, per augurare, per condividere insieme il grandissimo dono di questa nuova Pasqua nella nostra vita di cristiani e di uomini e donne del nostro tempo.
A volte non è facile nemmeno farsi gli auguri, ci sono situazioni nelle quali c'è solo una parola possibile e questa è: silenzio! Ma questa non è l'ultima parola della nostra storia.
Giovanni Paolo II° chiese al mondo intero di aprire, anzi di spalancare le porte del nostro cuore a Cristo!
Io penso che arrivare alla fine di questo cammino che il Signore ha vissuto e che noi abbiamo condiviso con lui in questo tempo di preghiera, sia proprio  lo spalancarsi di una porta di morte che ci rinchiude tutti dentro una solitudine e un silenzio insopportabile per fare esperienza della  Resurrezione di Cristo e lasciarla esplodere attraverso il nostro cuore e la nostra gioia, nella nostra vita e nel mondo intero. Come?
Noi abbiamo bisogno oggi di testimoni di una Resurrezione vera. Abbiamo bisogno di cristiani che gridano al mondo che nessuno potrà mai e poi mai cancellare il bene che abbiamo ricevuto e che riceviamo nella Chiesa, in questa nostra Chiesa che Cristo morto e Risorto ci ha donato. Abbiamo bisogno di testimoniare con verità e coerenza il bene che milioni e milioni di sacerdoti nel mondo ci hanno donato e ci donano proprio perché loro per primi hanno spalancato il loro cuore a Cristo! Abbiamo bisogno di mamme e di papà che sanno ancora cosa vuol dire amarsi per sempre, nella buona e nella cattiva sorta, nella salute e nella malattia, nel limite e nel perdono. Abbiamo ancora bisogno di giovani che sognano, di giovani che non buttano la loro vita dietro ad un illusione di 5 minuti ma che perdono il loro sonno per la fatica di realizzare con le loro mani un mondo più vero, più giusto, più fraterno e più povero con i poveri e immensamente solidale con tutti perché solo una vita di comunione e di condivisione potrà renderli felici. Abbiamo bisogno del sorriso dei bambini! Abbiamo bisogno dei bambini per riscoprire nella nostra giornata il sorriso di Dio sulla nostra vita! Abbiamo bisogno di avere accanto a noi la semplicità del cuore dei bambini perchè ci ricordano da dove siamo partiti: se siamo qui anche su queste pagine di un blog che fa il giro del mondo in pochissimi istanti  è perché tutti noi abbiamo ricevuto il dono della vita. L’abbiamo ricevuto nella celebrazione della Passione e Morte del Signore, lo riceviamo tutte le volte che apriamo la porta del nostro cuore per donare ad un fratello , ad una sorella, quell’amore che Dio ci ha messo nel cuore. Solo così potremo toccare con mano una Resurrezione possibile in attesa di viverla un giorno nella gioia senza fine quando ci ritroveremo tutti nell’unica Casa. Quel giorno forse troveremo Dio Padre affacciato alla finestra che vedendoci da lontano ci correrà incontro con la sua misericordia . Oggi, la Domenica della Misericordia, io auguro a tutti voi, a tutti coloro che non conosco ma ai quali voglio bene, a tutte le persone che mi amano da sempre e che sono la gioia della mia vita, a tutti voi posso e voglio ancora oggi dirvi con tutto il cuore:

Buona Pasqua!
Ciao!

08/04/10

Pace a voi: non temete, Io Sono con voi!


Lasciamoci conquistare dal fascino della Risurrezione di Cristo!
Benedetto XVI


Ciao!

05/03/10

Quaresima:voglia di vivere e primavera di vita!

Ciao! La quaresima è ormai iniziata da qualche settimana e la prima cosa che mi è saltata in mente quest'anno quando abbiamo cominciato questo tempo liturgico, è stata  quella di chiedermi se la chiesa, nel farci vivere questo cammino di fede così intenso e forte quando tutto intorno a noi esplode in una fantastica esplosione di colori e di suoni primaverili, non vuole darci un messaggio molto più profondo di quello che siamo abituati a recepire nei segni e nelle parole che risuonano durante questi 40 giorni. Siamo abituati a sentire e a vivere questo tempo in preparazione alla Pasqua come un tempo in cui il cammino quaresimale ci appare quasi come una sorta di triste e inevitabile condizione per poter sperare nella Resurrezione, ci si presenta come un obbligo morale da attraversare per avere la gioia di essere ancora una volta accolti nell'abbraccio dell'amore di un Padre o per liberarci da tutto quel vuoto che per tanto tempo ci ha attanagliato nei nostri giorni lasciando dentro di noi solo un inspiegabile bisogno di altro. A volte mi è capitato di sentir dire da qualcuno: " siamo di nuovo già in quaresima? Ma quando finirà la nostra quaresima??? Per me è quaresima sempre! Mai un giorno sereno, sono pieno di dolori, di angosce e di una trisitizza infinita che non mi lascia un giorno solo!"
Ma la quaresima non è la sciagura più sciagurata che potesse capitarci!
Per me questo tempo è un tempo nel quale esplode più degli altri giorni e degli altri mesi dell'anno, la mia voglia di vivere! E' il tempo in cui pensi di esserti lasciata l'inverno alle spalle e per questo cominci a pulire i giardini, cominci a potare, a seminare. E' il tempo dei nidi degli uccelli, il tempo delle giornate che si allungano e degli stupendi tramonti che cominciano a salutarti la sera prima di chiudere le persiane alla fine della tua giornata. E' il tempo in cui decidi che puoi dare una rinfrescata a qualche muro e riprendi i pennelli in mano, sicura che la parete asciugherà facilmente e cominci a fare a meno del riscaldamento per accogliere dentro la tua casa il primo sole di primavera. E dentro il cuore?  A me sembra che succeda la stessa cosa: questo è il tempo in cui rivivi i misteri più importanti della tua vita, il tempo in cui capisci che forse sono cresciute troppe erbe inutili e decidi di fare un po' di pulizia perchè vuoi star meglio dentro di te! Forse si può ancora seminare nel nostro cuore, forse  possiamo ancora trovare la forza per riconoscere scelte o situazioni sbagliate che hanno fatto scendere un doloroso inverno dentro di noi!  Forse sentiamo  il desiderio di pensare ad una vita che può ancora fiorire proprio nel momento in cui tutto sembra che stia per finire:  nei rapporti con le persone più care,  sul lavoro, in famiglia o in convento, proprio come capita di vedere in un prato dopo  le  gelate di gennaio! Sembra sia passato il fuoco e davanti ai tuoi occhi solo fili di paglia secca!
Eppure tutto rinascerà!
Tutto questo lo puoi fare solo se lasci esplodere dentro di te una fortissima voglia di vivere, solo se ti lasci prendere per mano dalla primavera che fino all'ultimo istante della tua vita, ti accompagnerà verso un tempo del riposo e di pace e di piccole gioie  semplici e quotidiane . Ciao! 

01/02/10

Una Luce per non dimenticare! 2 Febbraio 2010: La Giornata Mondiale della Vita Consacrata!





"Guidami, dolce Luce
attraverso le tenebre che mi avvolgono.
Guidami tu, sempre più avanti!
Nera è la notte, lontana è la casa:
guidami tu, sempre più avanti!
Reggi i miei passi:
cose lontane non voglio vedere:
mi basta un passo alla volta.
Così non sono stato sempre, né sempre ti pregai
affinché tu mi conducessi sempre più avanti.
Amavo scegliere la mia strada,
ma ora, guidami tu, sempre più avanti!
Sempre mi benedisse la tua potenza:
anche oggi sicuramente
saprà condurmi sempre più avanti:
tra paludi e steppe,
per monti ripidi e abissi di torrenti
finché svanisca la notte e al mattino mi sorridano
quei volti d‘angelo amati a lungo un tempo
e per il momento smarriti.
Guidami, dolce Luce, guidami tu,
sempre più avanti!"
(Card. Newmann)

Ho ricevuto una testimonianza dalle mie consorelle di Haiti ed ho pensato di condividerla perchè la vita religiosa è anche questa:  in ogni parte del mondo, insieme, nella gioia e nel dolore, perchè Cristo è Risorto e risorgerà  sempre nella vita di ogni uomo, di ogni donna e bambino e la Sua Luce ci accompagnerà un giorno nella Sua Casa dove sarà asciugata ogni lacrima per sempre. 
Chers Pères, Chers Sœurs, Chers amis,

Beaucoup de communautés et de personnes demandent de nos nouvelles.  Jusqu’à aujourd’hui, nous n’étions pas en mesure d’accéder à internet par absence d’électricité. Grâce à une génératrice, nous avons un peu de courant électrique.

Voici un petit résumé de ce que nous avons vécu :

Mardi 12 janvier – 4h53: nous venions de terminer l’Office de Vêpres et nous nous apprêtions à l’oraison quand soudain, le chœur s’est mis à trembler violemment et nous avons été projetées vers la porte d’entrée.  Nous sommes tombées au pied d’une photo d’Elisabeth.  Le sanctuaire est resté intact, ainsi que l’autel.  En rampant, nous avons traversé la bibliothèque et de là, nous sommes sortie sur la cour de l’accueil. Le Monastère tanguait et la cloche s’est mise à sonner toute seule; le bruit était assourdissant.  A ce moment-là nos voisins affolés sont venus nous rejoindre : plusieurs bébés, des vieillards, nous nous serrions les uns contre les autres… car il y avait des répliques assez rapprochées. Tout le monde priait et appelait Jésus et la Vierge Marie.  Plus tard, des personnes nous ont informées que beaucoup de maisons s’étaient écroulées, ensevelissant leurs occupants.  Notre quartier est quasi dévasté.  Les deux communautés voisines (Les Frères de l’Instruction Chrétienne et les Sœurs de la Charité de Sainte Hyacinthe) n’ont plus de maison et deux frères ont été ensevelis sous les décombres.  Plus tard encore, nous avons appris que Port-au-Prince était détruite et que des milliers de personnes avaient perdu la vie. Toutes les communications étaient coupées; l’angoisse était terrible pour les personnes qui étaient avec nous, ne sachant où étaient leurs proches et nous, nos familles, nos amis. Nous avons passé la nuit à prier car la terre tremblait toujours.  Au matin, nous avons constaté que le Monastère était debout : un miracle! Elisabeth de la Trinité, dont notre chapelle est la première église qui lui a été consacrée il y a 25 ans, et la petite Thérèse n’ont pas bougé de leurs cadres.  Dans la matinée, la propriété que nous partageons avec les frères s’est remplie de cinq mille (5,000) personnes, incluant 500 enfants qui avaient tout perdu.   Il a fallu organiser leur hébergement, un peu de nourriture, etc. Ils y sont depuis…

Nous avons accueilli des enfants qui dorment avec nous dans la cours de l’accueil, sous une tente, car personne n’entre dans les maisons, jusqu’à ce que tout risque de répliques soit écarté. Beaucoup nous demandent comment se porte le monastère : quelques fissures devront être colmatées et la toiture en poutres et en tôles devra subir des réparations.  Des armoires sont tombées, mais ce n’est absolument rien devant le désastre sans nom constaté dans tous les quartiers.

Nous avons perdu notre Archevêque, Monseigneur Joseph Serge Miot, son Vicaire général, Monseigneur Charles Benoit, un ami de la communauté depuis 36 ans; le Père Jean-Claude Lespinasse, Délégué Episcopal auprès du Carmel. L’Eglise a payé un lourd tribut. Beaucoup d’amis très chers, des habitués de la chapelle ont également péri.

On nous demande comment nous aider, le plus simple est de passer par le Secrétariat Général des Missions OCD qui a ouvert un compte pour Haïti.

Un immense merci à vous tous pour vos prières, s’il vous plait, continuez-les pour notre pays, pour notre Eglise. Merci aussi pour l’intérêt que vous nous manifestez. Nous sommes vraiment très touchées et émues. Merci, merci, merci.

Vos Sœurs d’Haïti"

28/01/10

Continuare a conoscersi!


"Io che attraverso semplicemente il tempo
come potrei conoscerTi?
Tu l'Essere
che nessun sole ha visto nascere
Tu il cui nome è IO SONO!
Tu, Colui che è
prima di ogni inizio.
Ombra
gioco della Luce
il sole cancella
il chiarore della lampada.
Rivolgi verso di Te
il mio essere effimero
allora io conoscerò
nella Tua luce il mio nulla
nel mio nulla, o Padre
il Tuo amore!"  ( J.Vuaillat, Sentieri)

Ciao! Domenica prossima nella nostra parrocchia alcuni ragazzi riceveranno il sacramento della Cresima. Ed io voglio dedicare a loro queste righe. Spesso i genitori e i catechisti vengono al monastero a chiederci preghiere perchè...dopo lo Spirito c'è la fuga a gambe levate dalla chiesa, dal rapporto con il Signore, dall'amicizia con gli stessi educatori, ci sono le scelte della libertà finalmente conquistata: ora non sono più obbligato ad andare al catechismo, ora posso andarmene in giro con gli amici senza che i miei genitori e il prete...mi assillino con le loro prediche! Beh, confesso che l'ho fatto anch'io...a suo tempo! Credo che questa sia la cosa più normale che accada ad un giovane quando un rapporto così importante è vissuto come un qualcosa di imposto, come un obbligo morale da raggiungere a tutti i costi, anche se solo per la faccia da esporre ai giudizi vari di parenti, amici e conoscenti. Ma quanto si può dire di aver conosciuto il Signore negli anni della nostra giovinezza e adolescenza, quante esperienze e testimonianze hanno davvero inciso profondamente in noi da farci ritrovare la strada di una Casa ...dopo la fuga? Nella vita di ciascuno di noi, quando nasce un rapporto importante con qualcuno, anche se poi ci sono momenti di buio, di sofferenza e di incomprensione, resta sempre un qualcosa che ci appartiene, che in fondo al nostro cuore ci parla ancora anche a distanza di tantissimi anni. Forse il nostro rapporto con Dio è stato importante, non solo nei giorni in cui abbiamo ricevuto i sacramenti, non solo nel giorno in cui abbiamo fatto una festa o abbiamo scritto, magari ad una zia monaca, con entusiasmo e speranza,  la nostra volontà di volere essere cristiani autentici, di voler testimoniare a qualunque costo la nostra fede, ma è stato importante anche nel momento del dolore profondo che improvvisamente è apparso nella nosta vita per qualcosa o qualcuno che ti è mancato in pochi istanti, forse è stato importante quando  hai toccato il fondo con delle esperienze sballate che ti hanno buttato nell'angoscia e nella solitudine più nera, forse è stato importante quando hai dovuto ingoiare le lacrime per la rabbia di vedere che solo i furbi, i compromessi, i violenti, hanno le porte aperte davanti a loro quando tu macini fatica e sacrifici ogni giorno per realizzare almeno un piccolo sogno dei tanti che ti sono nati in cuore ! Si, perchè in quel preciso momento abbiamo urlato contro di lui, gli abbiamo chiesto i nostri infiniti perchè, abbiamo finalmente capito che se c'era un Dio, questo poteva essere solo una Persona e non tante chiacchiere o tante formule, qualcuno  che poteva sentirti, che poteva accogliere le tue lacrime, che poteva ascoltare la tua angoscia e la tua disperazione standoti accanto come nessun altro poteva fare.  Spesso nella vita l'esperienza che noi facciamo dentro noi stessi del nostro rapporto con Dio passa in modo prepotente da questa strada e quando sembra che niente cambi nel sentirlo accanto o nel farne tranquillamente a meno ci rendiamo conto che la nostalgia e il bisogno di... conoscerlo ci appartiene e niente e nessuno potrà cancellarlo.  E' per questo che un fiore in primavera ci apre alla gioia di un inverno lasciato alle spalle, è per questo che gli occhi di un bambino ci riempiono il cuore di pace, ed è per questo che un rapporto vero d'amicizia con gli altri , inevitabilmente ti parla di Lui. Ciao!