25/12/07

Buon Natale!

Si, anche se non sono riuscita a scriverlo prima, in tutto il giorno il mio ricordo per chiunque legge su questo blog, è stato intenso. Ho pensato come augurare un Buon Natale a ciascuno, ieri sera, alla fine di una giornata intensa, dove gli occhi non volevano più restare aperti per la stanchezza...anche se non avevo fatto le ore piccole! E mentre ci pensavo, continuavo a sentir risuonare in me l'eco della mia vocazione: raggiungo tutti con la preghiera, raggiungo ogni mio fratello, ogni mia sorella, ogni situazione di infinita tristezza e di splendida gioia, davanti a quel piccolo bimbo, con questo semplice ed unico grazie al Signore che è qui, accanto a me, accanto a ciascuno di noi, per dirmi ancora una volta: sono qui per te, sono qui con te, sono qui perché sei ciò che più conta nel cuore del Padre. Gli dico grazie in questo giorno mentre passo in rassegna davanti a Lui le innumerevoli richieste di preghiere che mi vengono fatte ogni giorno, personalmente e comunitariamente, perché poter essere qui a pregare in nome di tanti fratelli e sorelle mi da una gioia immensa. So di poterlo fare e lo faccio senza pensare a ciò che sono, al bisogno che ho anche'io di qualcuno che preghi per me o per le mie sorelle, perché so che Lui ha bisogno anche del mio cuore per battere ancora una volta nel cuore dei mie fratelli. Buon Natale nel cuore di Dio a ciascuno di voi.

23/12/07

La gioia di un albero!

Da tanto tempo speravo che qualcuno spendesse una parola in favore dell'albero di natale, ma che arrivasse a farlo il Papa, questo non me l'aspettavo proprio. Si perché quando ero piccola nella mia famiglia si faceva il presepe a natale, bello e alla grande, anche se modesto e intorno a quel presepe c'erano tutti i desideri di noi bambini: si andava alla Messa di mezzanotte e mentre noi eravamo là, Gesù Bambino passava e metteva i doni sotto il tavolino su cui era stato allestito il presepe. Al nostro rientro, a tarda notte, era una gioia grande vedere i doni e...quella notte si dormiva poco o nulla. Ma l'albero era una cosa che vedevo solo in casa d'altri che stavano economicamente meglio della mia famiglia e potevano permettersi queste cose mondane. Del resto, per mia madre, l'albero e babbo natale erano cose a dir poco...poco serie e questo influenzava anche la mia pur piccola speranza di poter avere in casa un piccolo alberino con qualcosina appesa e qualche luce magica tra i rami. Ma quando sono entrata in monastero, la storia non è cambiata: anche qui la tradizione monastica faceva fare mille presepi in ogni angolo della casa, ma di albero di natale, manco a parlarne! Ed io a chiederlo...sperando di riuscire a far cambiare idea alla comunità. Poi finalmente una Madre Priora un po' più sensibile al problema...iniziò ad innagurare il nostro primo albero e così, anche se non tutte erano proprio convinte di godersi uno spettacolo fantastico nell'avere in casa un albero di natale, si cominciò ad averne uno nella sala di ricreazione e un altro di plastica in parlatorio. Ma ora che oltre alla benedizione del Papa c'è pure la motivazione spirituale, ora si che sono tutte contente di avere per due settimane un albero con tutti i doni a farci compagnia e il contaggio di un supplemento di gioia è il dono più grande che quel piccolo alberino può darci al punto che ora...tutte lo vorrebbero accanto al loro presepe...in ogni angolo del monastero! e allora, grazie Papa e viva l'albero della Vita che Gesù è venuto a portarci e a donarci per l'eternità. “Natale è festa cristiana e i suoi simboli – tra questi specialmente il presepe e l’albero addobbato di doni – costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Gesù. Il Creatore dell’universo, facendosi bambino, è venuto tra noi per condividere il nostro umano cammino; si è fatto piccolo per entrare nel cuore dell’uomo e così rinnovarlo con la onnipotenza del suo amore. E' per questa ragione, che è necessario prepararsi “ad accoglierlo con fede animata da salda speranza”. Cari amici l’albero e il presepio sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. E’ un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali. L'albete in particolare è un “significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con le sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore”. Mantenete vive queste belle tradizioni così sentite, e impegnatevi a renderle sempre più manifestazioni di una vita cristiana autentica ed operosa." Benedetto VI°

19/12/07

Sono con voi sempre!

Nel preparare questo presepio qualche anno fa, nella mia comunità, abbiamo voluto unire il Natale al mistero Pasquale: mai come oggi ( e direi come sempre!) nella vita di ciascuno di noi questa realtà è così viva tanto che nel tentativo di separarla ci si ritrova a far i conti con qualcosa che dentro di noi si ribella e ci sgomenta profondamente. Un bambino ed una croce non stanno bene insieme ! La sofferenza non può convivere con la gioia, la speranza non può essere una certezza di morte, il nostro futuro e il nostro presente non possono essere solamente un immersione continua in questa valle di lacrime!Ma è così! Questo è il presepe costante che ognuno di noi ha dentro di se, perché la vita inizia con un dolore e una gioia che s'abbracciano, una mamma che fa nascere il suo bambino lo mette al mondo tra i dolori del parto, ma lo stringe a se con le lacrime di tenerezza e di gioia appena lui comincia a gridare il suo arrivo in questo mondo! Penso che ciascuno di noi nell'accogliere il Signore che viene in questo Natale della sua vita, ha dentro di se quella stessa gioia in fondo al cuore ma insieme ha anche la fatica della fede e della speranza davanti a ogni piccola o grande croce che accompagna la nostra giornata: stringiamo allora in un abbraccio la nostra sofferenza e la nostra gioia davanti a questo presepe, non lasciamo che niente e nessuno renda ridicola o senza senso questa nuova Incarnazione di Dio nella nostra storia quotidiana ma guardiamola negli occhi con la certezza che Lui è sempre con noi e il Suo Amore continuerà per sempre a scavare dentro di noi il desiderio infinito di Dio. Domani una mia consorella che ha 84 anni celebrerà i suoi 60 anni di Professione Religiosa! E' perfettamente consapevole del tempo trascorso. Nel suo cuore come nel nostro un unico sentimento: gratitudine! E...l'attesa dell'incontro definitivo con fiducia e serenità. ciao

17/12/07

Vieni!

Non riesco ad abituarmi alla notizia dell'ennesima strage degli innocenti! Non riesco ad abituarmi ai coltelli che fanno da padroni nelle nostre famiglie, non riesco ad abituarmi ai nostri occhi che non riescono più nemmeno a piangere davanti ad un dolore così infinito com'è quello di una veste battesimale macchiata di sangue! Signore, ascolta il grido che solo sappiamo presentare al tuo cuore e vieni, vieni nelle nostre case a ridonarci la gioia di vivere e a togliere l'assurdità della morte inutile e quotidiana che ha ucciso il nostro bisogno di amare e di essere amati.
Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni, tu che ci ami, nessuno è in comunione col fratello se prima non lo è con te, Signore. Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo: vieni, Signore. Vieni sempre, Signore. David Maria Turoldo

16/12/07

Il natale si avvicina... in tanti modi!

Oggi, al nostro monastero, è arrivato Babbo Natale! Ogni anno arriva...e ogni anno è sempre un momento molto bello e simpatico di condivisione con la nostra parrocchia. E' chiaro che non viene solo a portare i doni o a far fare due risate alle monache, ma passa per dirci ancora una volta che siamo nella parrocchia, che siamo nella famiglia e che loro ci tengono ad essere nella "nostra casa" con le loro famiglie! L'iniziativa nata per portare un sorriso nelle famiglie più in difficoltà, ha cambiato strada con gli anni, per essere presenza affettiva con chi non è proprio nella lista delle emergenze pastorali della caritas in quanto la carità con la quale tanta gente ci accompagna nella vita tante volte è immensa.Ma è diventata la carità della presenza, la carità del segno che vuole esprimere qualcosa di più profondo di un semplice cesto pieno di ogni ben di Dio. In questa occasione, ci scambiamo con ...Babbo Natale e i suoi amici, non solo gli auguri ma anche speranze, desideri, preoccupazioni o notizie. Una di queste speranze, nostra e della parrocchia, è il dono delle vocazioni. La Speranza di una autentica vocazione al matrimonio, di una vocazione missionaria e della passione per l'annuncio della Parola del Signore a tutte le genti, la vocazione al servizio e al servizio umile e nascosto che tante volte non si riesce a vivere nemmeno...nelle buone famiglie... come direbbe qualcuno...quali sono le nostre chiese e le nostre comunità religiose. La vocazione al servizio di Dio, nel sacerdozio e nella vita consacrata, è una vocazione che Dio dona alla chiesa ed è una vocazione che è profondamente vicina al cuore del Natale che stiamo per celebrare perchè Dio nasce nella tua vita, anche se nasce in una stalla: se tu l'accogli con gioia la tua vita cambia. ciao

13/12/07

Mare sei grande!

L'essermi lanciata in questa avventura chiamata blog, mi sta facendo conoscere tante persone che, da molto tempo prima di me, hanno affidato al web il loro pensiero e l'hanno condiviso con altre persone attraverso riflessioni e spaccati di vita personali. E questo mi arrichisce e mi sta dando tanto! Tra questi, oggi, ho visitato un blog dove c'era un filmato che riprendeva il rumore piuttosto forte del mare ...agitato! Mi ha fatto un piacere immenso perchè vengo dal mare e sono molto legata al mare: forse è proprio l'unica cosa che mi è mancata tanto in monastero!!!Ma...non ho proprio potuto portarmelo dietro! In riva al mare ho pregato tante volte, ho vissuto dei momenti bellissimi d'amicizia e di stupore davanti ad un sole che sorge o ad una luna che ti sorride. Il mare è uno dei luoghi dove si possono fare, se si vuole, delle esperienze indimenticabili, perchè in fondo porta con se un richiamo fortissimo che è dentro di noi: prima di entrare in questa vita, nuotavamo beati per nove mesi in un piccolo mare...! Chi sa nuotare sa cosa vuol dire entrare in rapporto con l'acqua del mare: può farti del male se non la conosci, ma può anche avvolgerti e mostrarti il mondo sommerso e bellissimo che custodisce dentro di se.
In riva al mare...
mi siedo in silenzio
su questa terra
che non può stare ferma:
la sabbia non è cemento
e scivola dalle mani.
Crollano i miei castelli
con un piccolissimo dito.
Mi sento dondolare
l'onda va e viene,
sembra che ora mi raggiunga,
ma poi torna indietro
sfiorandomi appena
e lasciando sulla riva la sua schiuma
e un alga profumata di sale.
Eccomi, Signore!
respiro dolcemente
quest'aria mattutina
e un richiamo profondo
fa eco nel mio cuore.
Mi alzo, cammino adagio,
raccolgo un sasso e lo lancio:
lo seguo mentre salta componendo tanti cerchi
per poi tuffarsi nell'ultimo di essi.
Il tempo passa
e cambia il colore del mare:
sulla roccia s'affaccia un polipo,
forse vuole scaldarsi,
e un gabbiano mi saluta da lontano
mentre corre dietro ad una nave
per riposarsi sulla cima del suo albero.
Due lacrime mi scivolano sul volto:
quanto amo la Tua Creazione!
Un braccio invisibile mi circonda le spalle
e mi trasmette ancora una volta
l'esperienza dell'Eterno.

08/12/07

GRAZIE MARIA PER ESSERE VENUTA TRA NOI

Lourdes: incontro con Maria, incontro con una vocazione, strada di Vita e per sempre.
Quando sono andata a Lourdes, la prima volta, avevo poco più di 18 anni. Mia madre con la mia sorella più piccola, handicappata, andava da alcuni anni in pellegrinaggio con l'Unitalsi e ritornavano così piene di gioia e con tanta forza, malgrado un viaggio ed un soggiorno talvolta molto faticoso per loro : questo era per me il primo miracolo. Andando alla stazione ad accompagnarle, alla partenza ed al ritorno, restavo colpita del clima di fraternità e di gioia e di preghiera così intensa che si era stabilito tra i partecipanti a questi pellegrinaggi. Facevo una vita molto impegnata, lavoravo, studiavo, ero impegnata con alcuni amici in una esperienza di condivisione ecclesiale, avevo molto amici con i quali condividevo nei nostri momenti liberi, la "pizza", e i campeggi al mare! Mia madre mi diceva ogni anno, "vieni anche tu !" ma io avevo paura, avevo paura di fare fronte alla sofferenza, di restarle accanto, di essere incapace di vivere così intensamente per 10 giorni vicino a persone colpite dalla malattia e da certe malattie davvero gravi : mi bastava avere in famiglia mia sorella, non volevo entrare in rapporto diretto con nessun altra realtà fisicamente incurabile davanti alla quale mi sentivo impotente ! E poi, il tipo di fede che si viveva a Lourdes non era conforme al mio spirito. Era, a mio avviso, una fede troppo bigotta: recitare rosari, andare spesso a messa ed in processione, non erano cosa per me! Come tante altre persone della mia generazione avevo un certo modo di pensare: Dio sì, ma della pratica religiosa e della chiesa istituzionale ne facevo volentieri a meno! Solo lo stretto necessario per dirmi…cristiana! Ero però attratta fortemente da quei pellegrinaggi e alla fine ho deciso di accompagnare mia madre e sono partita anche io. Durante il viaggio cominciai ad entrare in tensione: i giovani così felici ed in preghiera accanto ai malati, questi bambini lacerati nella carne ma con lo sguardo di paradiso, questo clima continuo di preghiera e di servizio di cui non sentivi mai la stanchezza! Mi sentivo fuori dalla mia stessa persona, come se un'altra Carmen stesse vivendo al mio posto questi istanti. Mi ricordo il primo istante davanti al grotta : fu "normale" inginocchiarmi e guardarLa! Dal primo momento capii che non mi trovavo davanti ad una delle numerose statue della Madonna che c'erano in chiesa e anche nella mia famiglia ! Quella "Presenza" di Maria, fu immediatamente chiara nel mio cuore e in nessuno posto al mondo, nemmeno nel mio monastero, dopo anni di vita contemplativa, ho potuto sentirla così profondamente vera e in nessun altra parte del mondo ho vissuto un rapporto così appassionatamente vero e vivo con una realtà così immensa com’è la grotta di Massabielle e di cui non riesco a parlare in modo adeguato, anche perché, parlando solo umanamente, direi una cosa impossibile, ma spiritualmente parlando so solo che è vera perché l'ho vissuta per dieci anni e ancora continuo a viverla dentro di me e... insieme a Lei. La mia vita non è cambiata subito, ma un tarlo ha cominciato a rodermi dentro : Lourdes mi era entrata dentro, faceva parte di me e mi accompagnava ogni giorno : ogni anno aspettavo, come se fosse la cosa più importante, il tempo del pellegrinaggio, perché quei pochi giorni passati con Lei mi accompagnavano, al mio ritorno, nella mia vita quotidiana. È' a Lourdes che ho capito quale era la mia vocazione, è a Lourdes che davanti a Maria ho dato la notizia della mia entrata in monastero, a mia madre, è a Lourdes che la mia fede è cambiata totalmente. Ci sono voluti dieci anni, ma dopo questi anni la mia vita è cambiata o forse è cambiata un poco alla volta. Ciò che mi resta nell’anima di questo luogo e di questa Presenza di Maria, è semplicemente un grande amore : per Dio, per Lei, per la chiesa, per l’uomo, per tutto ciò che ci dà veramente una gioia vera e infinita su questa terra e che ci prepara all’incontro definitivo con Dio, attraverso la quotidianità e la semplicità delle nostre storie di vita. Vi auguro di cuore di incontrare Maria e di vivere la Sua Presenza nella vostra giornata.
E allora oggi io le dico grazie e mi sento in festa con Maria!
Buona festa dell’Immacolata!

06/12/07

Vivere e pensare:anche questo è pregare.

Alcune delle cose che oggi diventano sempre più impossibili da vivere sono il silenzio e la preghiera. Sono cose da monaci e da suore, dicono alcuni, sono stupidità, dicono altri, sono il desiderio nascosto in fondo al cuore di tutti, dico io. Con tutti i prodotti della tecnologia e dell’elettronica, che ci trasmettono nel cervello ogni sorta di notizia, musica e immagine ad un ritmo impossibile, e dei quali non riusciamo più a fare a meno e tanto meno a fermarne il ritmo, perché ci sentiamo morire al solo pensiero di staccare un attimo la spina, anche se uno volesse, non so proprio come potrebbe restare un minuto in silenzio. Eppure il silenzio è il più grande amico dell’uomo, perché è nel silenzio che uno scopre di avere dei sentimenti, è nel silenzio che uno ascolta un canto di uccelli, è nel silenzio che uno ha paura di morire e a volte anche di vivere. Nel silenzio uno pensa: pensa ad un progetto che frulla nella testa e che desidera realizzare, pensa ad una situazione che si presenta questa mattina con una montagna di problemi da risolvere, pensa ad una persona che ama, al momento che vivrà insieme con questa persona o a quello che vorrà dirgli o fare per lui o per lei, pensa ad una malattia che sta uccidendo il proprio corpo o quello di una persona amica. Tutto quello che di buono o di doloroso può presentarsi nella nostra giornata, passa attraverso un attimo di silenzio che la nostra testa e il nostro cuore vivono ogni giorno divisi tra il bisogno di fermarsi ad ascoltare dentro di noi quello che il silenzio ha da dirci e la paura di farlo perché a volte fa male. E’ come una luce che resta accesa in fondo ad un corridoio…per dirci che nella nostra vita non esiste solo il buio, è come una stanza che ha una finestra da dove puoi far entrare un po’ d’aria e puoi vedere un cielo sopra di te, che non è sempre nuvoloso, è come una musica che non hai scelto tu e che non sai da dove viene, ma che ti viene incontro e ti affascina, anche se non è quella del tuo cantante preferito. Non cercare di …farla smettere per ascoltare altro, perché è solo quella dimensione che ti sta andando incontro per farti trovare in un attimo di silenzio, la tua pace e la tua stessa vera vita. Ecco perché una suora di clausura vive nel silenzio le sue giornate. Vivere e pensare: anche questo è pregare. Non è una scelta ma un esigenza, è l’aver capito di aver bisogno del silenzio per incontrare Dio e per incontrare l’uomo. Ciao.

04/12/07

La speranza dell'Avvento

Preghiera al DIO DELLA GIOIA Essere tristi è segno di te,
o Signore un segno che ci manchi; e noi neppure lo sappiamo; la mancanza di gioia è segno della tua assenza; uomini o chiese senza gioia sono uomini o chiese senza di te, Signore. Dio, fonte della gioia, guida i nostri passi sulla tua via, perché possiamo giungere dove tu ci attendi, e là finalmente cantare solo canti di Gioia. David Maria Turoldo Tra i miei punti di riferimento non ho citato Padre Davide M. Turoldo, ma lo faccio qui, con questa preghiera perché mi sembra possa parlare della nostra attesa in questo tempo dell'Avvento che abbiamo appena iniziato nella chiesa e nel mondo intero. Quello che manca nella vita di tante persone, spesso, è la gioia di vivere, la gioia di amare, la gioia di lavorare e di camminare con uno sguardo al presente come possibilità quotidiana di vivere una realtà positiva. Chi viene al monastero o ci telefona e scrive, ci chiede preghiere e ci considera delle persone speciali perché abbiamo fatto una scelta radicale. E' vero che abbiamo fatto una scelta radicale, ma l'abbiamo fatta perché Cristo è radicale, chi lo incontra nella sua vita, non può fare scelte diverse, perché ne va di mezzo la sua gioia. Chiunque accoglie il vangelo, deve fare una scelta radicale, dove per radicalità s'intende che io faccio entrare Cristo e il suo Vangelo in ogni istante della mia vita. Dove Cristo non entra o peggio dove il Signore è rifiutato, resta in fondo al cuore solo una grande tristezza. Anche in questo caso però, possiamo continuare a vivere la speranza dell'Avvento perché forse oggi possiamo incontrarlo ancora e questa volta forse possiamo accoglierlo totalmente nella nostra vita.

02/12/07

Spazio d'aria pura

Ciao, dopo tanti problemi vissuti in questi giorni per mettere insieme il blog ( forse li avevo causati io stessa, ma non essendo pratica è facile che mi succeda) e grazie all'aiuto ricevuto, sono di nuovo qui a trasmettere alcune riflessioni che mi accompagnano in queste mie giornate, in monastero. Ho sentito di un sondaggio che c'è stato di recente, in cui veniva messo in evidenza che le donne sono accanite fumatrici di sigarette, molto più degli uomini. Prima di entrare in convento, anch'io lo ero e fumavo davvero tanto. Ricordo ancora la battuta che mi fece la mia Superiora, quando le confidai che fumavo quasi due pacchetti di sigarette al giorno. Lei mi rispose:<< non ti preoccupare, in convento non ci sono i tabacchini!>> E così, data l'assenza dei tabacchini, ho potuto smettere di fumare in un modo così semplice che oggi mi sembra una delle più grandi fortune che mi siano capitate nella vita. Non ci ho guadagnato solo economicamente, ma soprattutto nella salute e molto di più in libertà. Mi sono sentita così libera di non essere più schiava di quel pezzo di fumo che oggi non so cosa farei per aiutare chiunque a vivere la stessa esperienza. L'anno scorso, il Papa, parlando dei monasteri, ha detto che sono come dei polmoni verdi in mezzo alle città, e questo mi ha fatto capire una volta di più quanto è importante per l'uomo respirare un aria pulita,un'aria vera e libera dove poter creare intorno a se e per gli altri uno spazio d'eternità.Tutto finisce, ma solo il bene e il bello che l'uomo e le donne di questo tempo e di tutti i tempi, riescono a vivere, resta per sempre e canta la gloria di Dio e la gioia dell'uomo. Buona domenica.

28/11/07

un primo sguardo al cielo

la mia giornata comincia alle 5 del mattino e una delle prime cose che faccio ogni giorno è quella di aprire la finestra e spalancare le persiane per vedere...come sarà la giornata! Nonostante la pioggia sia la benvenuta anche in certe zone dell'Italia dove si è fatta sempre più rara, vedere un cielo pieno di stelle è sempre uno spettacolo meraviglioso. Fa esplodere la voglia di vivere, la voglia di raggiungere quelle stelle per girare il mondo, per guardarlo dall'alto e per incontrarsi con tutte quelle persone che amiamo o che abbiamo amato un giorno e che ora, pur non avendo mai smesso di amarle, le sentiamo un po' lontane da noi proprio perchè...diciamo che...sono in cielo!Ho imparato dalle stelle a vivere la mia giornata dalla parte della luce, mentre fuori è buio, a cercare di essere una luce per chi mi guarda, anche se non sono splendente come tante altre stelle però so che dentro di me c'è la possibilità di far esplodere ogni istante una immensità di luce che può raggiungere la terra e riscaldare sempre di più chi mi sta intorno e anche il mio stesso cuore.Vi auguro di poter vedere un cielo pieno di stelle e che le stelle guardino voi con amicizia.

26/11/07

Una Casa grande!

Sulla facciata di questo blog ho voluto mettere la foto del mio monastero: è una casa molto grande, come sono in genere tutti i monasteri. Non l'ho fatto per esibirlo , ma perchè senza la mia casa non posso parlare di speranza e di vita: dentro queste mura ogni giorno scorre il tempo che Dio mi dona di vivere su questa terra. Sembra un paradosso, ma ho sempre pensato che i monasteri siano tanto grandi perchè devono contenere il mondo dentro, devono portarlo davanti ad una Persona ogni istante, dalla cucina alla lavanderia, dalla chiesa al giardino, dalla cella al Tabernacolo, perchè ogni gesto, ogni pensiero, ogni incontro, ogni preghiera non è per chi vive dentro questa casa, ma per chi è fuori. Così ho pensato che chi s'affaccia sul mio blog, vede prima di tutto La Sua Casa, quella casa che forse non vedrà mai da vicino, ma che esiste ed è qui per chiunque su questa faccia della terra, lo sappia o no, è mio fratello, mia sorella, la mia famiglia, quella che mi ha regalato Dio chiamandomi a vivere dentro una Casa: la Sua e la nostra. Buona giornata!

24/11/07

E' bello essere veri?

Una persona a me molto cara mi diceva un giorno che la più grande difficoltà nella vita è quella di essere veri, perchè la verità è bella e questo affascina da sempre, ma difficilmente si accoglie e si sceglie di viverla perchè fa paura.
Lo splendore della Verità
T'affacci prepotente in fondo al cuore
per inseguire sogni e desideri
che hanno riempito
quel mare senza fine
che dono senza merito,
mi fu dato!
E ancora conquisti
a colpi di inquietudini
come innamorato che stringe
in corte serrata.
Metti a nudo povertà
che da sempre han cercato d'incontrarti
sperando di rinchiuderti
in un abbraccio senza fine.
Ma tu sei inafferrable!
Tu affascini!
Tu travolgi!
Tu incateni!
Chi potrà mai possederti, o Verità?
Chi potrà mai descrivere
l'abisso e la passione
che tu regali
all'ombra di un cipresso o sotto il sole,
ad un cuore sconvolto dall'arsura?
Quanti piccoli rigagnoli
regalano solo un po' di fango,
facendoti sognare ancora di più,
nello struggente desiderio
dell'amata tua sorgente.
Nel cuore solo il pianto
per un bene così atteso e mai trovato.
Vorrei solo riposare
sulla sponda del tuo oceano
godendo almeno della Tua Presenza
nella attesa di cantare
l'allegria del bere
a piene mani,
alla tua fonte.
A volte non riusciamo a essere veri davanti agli altri e presentiamo facce sentimenti e pensieri che non ci appartengono solo per paura. Ma il nostro cuore non smette di desiderare di esserlo.