11/10/09

Benvenuto autunno!


Ogni anno quando arriviamo in ottobre mi perdo dietro alla mia passione per i funghi! Non è solo questione di gola! Volere o volare...anche le monache di clausura amano mangiar bene e davanti ad un piatto di chiodini o di porcini sono poche quelle che si tirano indietro! Ma è una questione d'immagine. Attraversando il nostro bosco, nella speranza di fare un buon raccolto, mi fermo sempre ammirata davanti a quelle che noi chiamiamo "famiglie". Non credo che questo sia il loro nome e del resto i funghi, per la maggior parte di noi comuni mortali si riconoscono più per il loro nome casereccio che non per quello scientifico. E' l'esperienza che te li fa riconoscere e te li fa cogliere con una certa sicurezza. Ed  è così, infatti, che quando qualcuna di noi scopre una ciocca di famiglie, esulta come avesse trovato chissà quale tesoro.
Quest'anno, pensando a tante situazioni, questo semplice gesto, mi ha fatto pensare a tante cose. 
La bellezza di una famiglia di funghi viene proprio dal suo essere insieme! I grandi che compiono il loro ciclo naturale di vita con una mole imponente, i più giovani che esplodono timidamente e quasi per istinto proteggono i più piccoli sotto di loro! Poi, se non arriva prima una mano a coglierli, inizia la fine del ciclo vitale: i grandi cominciano a cambiare colore e a ritornare ciò che erano prima, i giovani che diventano adulti  e i più piccoli che fanno a spinte per farsi ammirare!
Penso alla vita di una famiglia di oggi: ci sono tanti momenti nella vita di una famiglia, ci sono giornate che a volte non finiscono mai, ci sono delle situazioni che non vorresti mai che appartenessero ...ad una famiglia.  A volte senti dire con forza e con violenza che ognuno di noi è libero di credere o meno in certi valori, che nessuno può imporre all'altro la propria religione, che tutti siamo liberi di vivere la nostra vita come ci pare, ma quando si parla di famiglia ci sono cose che ne la libertà ne la religione possono cambiare e una di queste è l'amore per un altra persona. C'è un cuore dentro ciascuno di noi che non potrà mai e poi mai fare a meno di battere per qualcuno diverso da me. C'è un esigenza dentro di noi che ha bisogno di dare qualcosa di se ad un altro diverso da me. C'è un pulsante che scatta anche nel più insensibile degli uomini quando la nostra vita  giunge al termine e quel pulsante ti fa cercare quell'amore che hai bisogno di ricevere e che avresti voluto donare e che forse hai tenuto chiuso stretto nel tuo cuore per tutta la vita. 
Allora mi chiedo se l'essere famiglia non sia qualcosa che nessuno uomo al mondo può dire di poterne fare a meno, se l'essere famiglia non sia  un ciclo naturale di vita che trova la sua ragione di essere nel suo stesso esistere come uomo e che trova nella natura e nella creazione dei codici da leggere e da trasmettere come patrimonio eterno di un uomo che non vive e non muore per caso, ma che trova nell'amare qualcuno, nel donarsi e nella comunione, la ricetta di una pace e di una gioia profonda che supera culture e religioni e lascia la porta aperta verso  un infinito ancora tutto da scoprire. Buona domenica!  

5 commenti:

  1. C'è un pulsante che scatta anche nel più insensibile degli uomini quando la nostra vita giunge al termine e quel pulsante ti fa cercare quell'amore che hai bisogno di ricevere e che avresti voluto donare e che forse hai tenuto chiuso stretto nel tuo cuore per tutta la vita.
    Bello il tuo post, Maria Carmen!
    In questo passo del post che ho richiamato c'è una verità assoluta.
    Ogni persona ha bisogno di amare e di essere riamata, è ciò che di più bello può esistere nella vita. Ma l'amore spesso è malato. Per motivi che ciascuno di noi ha nel proprio vissuto, c'è la paura di amare per non soffrire. Se esperienze di questo tipo accadono in persone lontane da un cammino spirituale, è una vera tragedia e anziché pace e gioia profonda che supera tutto si ritrovano a sprofondare in un voragine senza fondo.
    Per mia esperienza personale ho incontrato persone che mi hanno lasciato delle cicatrici profonde e ringrazio Dio per avermi dato la forza per uscirne. Condivido in pieno quello che hai postato e credo nell'amore che tu hai descritto, quello che apre una finestra nell'infinito ogni giorno e per tutta la vita!
    diggiu

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  2. Chiedo scusa a Francesco e a Luigi, ma i loro commenti mi sono solo apparsi e poi spariti dalla casella di posta . Non so cosa sia successo. Se per favore posso postarli di nuovo, vedo se funziona. grazie. Maria Carmen

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  3. Dio è amore e in noi l'esigenza di amare! Ma Dio è anche famiglia e dentro di noi non può non esserci l'esigenza dello stare insieme. Bellissima riflessione Maria Carmen e bella anche la poesia che traspare da questo tuo post. Grazie!

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  4. Oggi ho conosciuto una persona meravigliosa,una persona che sa parlare al cuore della gente con semplicita' e sincerita',una persona che ti apre il cuore alla vita e che ti dona momenti di tranqillita'infinita.Oggi ho conosciuto te Maria Carmen e non posso che ringraziarti di tutto quello che ci doni con i tuoi racconti incantevoli.Semplicemente ...GRAZIE!

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  5. Certo, ci sono varie forme di famiglia, alcune composte anche solo da "sorelle" come siete voi. in ogni caso, chi sceglie di viverne in una ha delle responsabilità verso gli altri membri. Non si può far finta che non sia così. è molto bello il paragone con i funghi, anche a me piacciono molto! :-) buon tutto, Maria Carmen, era un pezzo che non passavo di qui, ma è sempre molto piacevole leggerti.

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