
In questi giorni, un amico della nostra comunità, che è passato con la sua famiglia a salutarci, ha fatto un filmato lungo la strada che porta al monastero. E' una strada lunga e in questo periodo è molto piacevole da vedersi sia a piedi che in macchina perché è stata ripulita dalla buona volontà di alcuni nostri amici e anche dalla passione di qualche monaca. Un tempo erano le monache che facevano tutto il lavoro, armate di rastrelli e falci, partivano in 5 o 6 e ripulivano dai rovi e bruciavano una infinità di sterpaglie senza pericoli di incendi e con la gioia di passare qualche giornata a contatto diretto con la natura in modo più intenso . Vivere con lo sguardo del cuore rivolto alla natura è un esperienza che aiuta a leggere la propria vita e a trovare in lei delle risposte a volte impossibili e impensabili. Spesso mi capita di pensare al mondo come ad un immenso bosco dove nascono spontaneamente un infinità di alberi, abitati da un popolo libero fatto di uccelli, di scoiattoli, di talpe, di tassi, di ricci, di volpi e di terribili insetti che lavorano giornate intere per costruire tane o nidi dove far nascere e crescere i loro piccoli. Guardare questo mondo pieno di vita, guardare come ognuno trova un posto dove poter vivere in pace anche a pochi centimetri o metri dall'altro, guardare alla loro convivenza e all'astuzia con la quale difendono la loro privacy dagli altri abitanti per non correre inutili rischi e per non farli correre alle loro creature, è uno dei migliori film che non finirei mai di proiettare davanti ai miei occhi! Spesso penso a quanto tutto ciò sia stato messo apposta li, davanti a noi, dal Creatore, per continuare a parlarci e ad indicarci le strada di un esistenza più bella! Nel mondo, quando si vive accanto a qualcuno, non sempre si riesce a dar spettacolo di armonia e di pace intorno a se! Gli spazi che uno si conquista il più delle volte tolgono l'aria a quelli che un altro desidererebbe avere per poter semplicemente vivere e invece si è costretti ad allontanarsi il più possibile per non rischiare di morire! Eppure il mondo, come il bosco, è tanto grande! Ma nel bosco quando c'è poco spazio per espandersi in larghezza si guarda in alto e si tenta di arrivare comunque a scorgere un pezzo di cielo sopra di se. Penso che l'uomo di oggi e soprattutto i giovani dovrebbero chiedere, almeno una volta nella propria vita, agli alberi, agli uccelli e persino ai rovi, di spiegargli un po' cosa significhi essere felici insieme nella libertà e nell'armonia della creazione. Con amicizia e...per chi ancora è in vacanza il mio augurio di qualche istante di contemplazione come ricarica fisica e spirituale!