16/03/20

Primavera per la vita!

Buon giorno!
Non so più chi mi segue su queste pagine: forse nessuno, forse qualcuno ancora si affaccia sul web su questo blog!  Ma mai come oggi sento il bisogno di scrivere, di condividere i miei pensieri e sentimenti. Siamo nel pieno della esplosione della primavera che si apre alla vita con la natura nonostante i nostri incoscienti attacchi alla bellezza che il Creatore ha donato a tutti noi. Avremo tutti voluto parlare di primavera, di fiori, di nidi di uccelli, di cieli azzurri e invece parliamo di ospedali pieni di malati gravi, di migliaia di persone chiuse in casa, di chiese e obitori pieni di salme di tanti nostri fratelli e sorelle che improvvisamente in pochi mesi sono andati a vedere il volto di Dio senza che nulla potesse far loro pensare che questo passaggio fosse così imminente. E' davvero drammatico trovarsi immersi in così poco tempo in una situazione che mai e poi mai avresti nemmeno pensato di vivere in prima persona.  Sono una suora  e il fatto di trovarmi chiusa in casa  lontana dagli affetti più cari, è una realtà che ho scelto tanti anni fa con molta lucidità e direi anche con gioia perché la vita che ho scelto di vivere è una vita che non esclude, che non priva, che non limita spazi e confini ma al contrario ti unisce in un legame molto più forte e profondo con fratelli e sorelle che non sempre  hanno i soli  confini di sangue o d'amicizia. Ma trovarmi per la prima volta in vita mia davanti a qualcosa che non solo ti allontana da quei segni che nella mia giornata erano come scontati e forse mai pienamente e profondamente vissuti se pur nel mistero come l'Eucarestia quotidiana, la condivisione della tua fede con i fratelli e le sorelle, quel sentirti ed essere chiesa dentro uno spazio anche fisico che racchiude una Presenza che accompagna gli istanti e i battiti del tuo cuore 24 ore su 24. Trovarmi davanti a un computer, ad una televisione e cercare di sentirmi in comunione, vicina, quasi fisicamente tenuta per mano (in tempi in cui anche questo gesto è proibito!) dal Papa, da fratelli sacerdoti che non vedi da una vita e da quelli che da qualche tempo senti solo con un telefono, e  leggere meditazioni, che in tempi più sereni scandivano le giornate della tua quaresima vissuta dentro un monastero, tutto questo ha in parte colmato la mia solitudine e facilitato il mio accogliere queste misure necessarie restrittive di questo mio piccolo spazio vitale . Rallegrarmi ogni qualvolta grazie ai social puoi sapere se il tal convento sta bene, vedere le loro foto o i loro video che ti dicono che pur lottando e soffrendo i sacrifici  che tutti vivono, la speranza non ci abbandona. Ma tutto quello che può in qualche modo toccarmi più da vicino è niente in confronto a quello che tanti nostri fratelli e sorelle stanno vivendo oggi.  Io non ho vissuto la guerra, non ho mai vissuto esperienze drammatiche di esodo, di miseria, di bombardamenti, di violenza, ma  ho sentito i racconti di miei nonni e dei miei genitori, ho accolto le lacrime di una consorella che ha conosciuto la vita in campo profughi negli anni più teneri della sua vita, ho sentito tantissime volte il racconto di vita dei giorni attuali di tanti miei fratelli missionari e missionarie che ogni giorno...molto lontani dalla nostra pacifica vita occidentale, danno la vita tra i  saccheggi ai villaggi  e la morte più orribile di tanta povera gente la cui vita vale molto meno di un granello di polvere. Oggi mi sento coinvolta in tutte quelle corsie dell'ospedale dove tanti, troppi, nostri connazionali e non solo, stanno lottando per poter ancora vedere un giorno di questa primavera che li ha fatti sprofondare, insieme a tutte le loro famiglie, ai loro amici e colleghi, in un inverno dei più rigidi che mai avresti nemmeno immaginato di vivere. Un inverno che sembra più un inferno  di dantesca memoria e che è difficile, molto difficile sognare di vederlo presto all'orizzonte cambiare da un cielo illuminato con  uno splendido arcobaleno che dimostra al mondo intero la fine di un brutto temporale.  Penso a tutti quei medici infermieri,volontari, militari e forze dell'ordine e perché no, anche a tutti i nostri politici che lontani da polemiche e inutili litigi, stanno sforzandosi onestamente di trovare le migliori soluzioni per far fronte a questa immane tragedia e che sono stremati e che non possono permettersi il lusso nemmeno di dare un bacio ai loro bambini o di fermarsi un attimo a sorridere ai loro cari, quasi ad allentare la tensione nella quale sono ingabbiati da settimane e settimane per strappare alla morte anche un solo uomo o donna o giovane o anziano e peggio ancora ad un bambino! Penso e soffro con loro. Penso e mi sento scoppiare in testa una canzone di un giovane cantautore dei nostri tempi che ti dice: "prima di sparare, di dire , di giudicare, prova a pensare, resta un attimo soltanto  un attimo di più , con la testa tra le mani! Pensa! Perché ci sono stati e ci sono uomini che con coraggio e dedizione hanno scritto e scrivono pagine di vita"  anche per me, anche per te, per tutti noi! Pensa che la speranza dipende da noi, da me e da te, da tutti noi. La speranza è questa esplosione di primavera che tra i sassi fa fiorire per prime margherite e viole tra i sassi e nei deserti della nostra vita. La speranza è sorella della Fede, si, ma è anche un legame indissolubile con  una umanità   capace di accogliersi, amarsi e sentirsi davvero tutti sulla  stessa barca a cercare e a volere un bene molto più grande di cui tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno.

2 commenti:

  1. Carissima Maria Carmen, sì io passo spesso da te per vedere se hai scritto qualcosa...
    La situazione che stiamo vivendo ci tocca tutti... Io passo le mie giornate in casa... ho molto tempo per pregare, leggere e scrivere... mantenere i contatti con le persone tramite il telefono e i vari mezzi... Stiamo facendo l'esperieza della fragilità della nostra vita; comprendo sempre più la necessità di porre sempre e solo la fiducia nel Padre, anche l'ansia e l'angoscia per l'incertezza per la salute dei miei cari... Poi scopro che tutto va bene... ma la sera prima una notizia che ti mette in apprensione...
    Sì, siamo senza la possibilità di ricere l'Eucaristia, ma sperimentiamo che Gesù è con noi, con me... La situazione mi sprona a stare il più possibile in un atteggiamento interiore di vicinanza col Signore.
    Carissima Carmen, restiamo uniti nella preghiera. Io pregherò per te, per voi. Tu fallo per noi...
    Un abbraccio fraterno.
    Luigi

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    1. Grazie Luigi. Più che mai uniti in questo momento. Un forte abbraccio a te e a tua moglie Chiara. Spero che tutta la tua famiglia stia bene. Un abbraccio a tutti voi. Sr. Maria Carmen

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