03/04/08

Vivere la misericordia

Per la prima volta si sta svolgendo un congresso mondiale sulla Misericordia e i sentimenti che si affacciano nel mio cuore sono tanti. In questi giorni mi è capitato di ascoltare il dolore di una mamma mentre mi raccontava i problemi che incontra con l'educazione dei suoi figli. E' così difficile potersi incontrare in un qualunque dialogo, in un qualunque rapporto se nel nostro cuore non entra almeno un briciolo di quella misericordia che appartiene a Dio, ma che è scritta dentro di noi perché Lui stesso ci ha chiesto di essere misericordiosi come Lui è. Ma anche quando siamo delle persone convinte e sincere, anche quando andiamo a Messa e ci sforziamo di impegnarci in quei valori che la nostra fede ci indica, anche quando siamo impegnati in stupendi impegni di volontariato, di carità, di promozione dell'uomo e della donna in qualsiasi parte del mondo, quando ci sentiamo in qualche modo non dico perfetti...ma almeno un po' in cammino sulle strade percorse da Cristo Signore, vivere la misericordia nella piccola e normalissima quotidianità della nostra vita è la cosa più dura ed è anche quella che più di tutto ci chiude in un dolore reciproco di diffidenza e di lontananza dagli altri. Ascoltando quella mamma ho ripensato tantissimo alla mia! Ho rivisitato nel mio cuore le nostre incomprensioni, le nostre difficoltà, le nostre idee così diverse e le mie battaglie per la mia libertà ed indipendenza che nella sua mentalità erano come impossibili da accogliere ed accettare. Poi la vita ci ha fatto incontrare profondamente senza che nessuna delle due abbia avuto il coraggio di confessarlo e quando sarebbe stato tutto più bello, lei è andata via, improvvisamente, lasciandomi un vuoto che non si colmerà mai. Ci siamo Incontrate in uno scambio di lettere, e nessuna delle due forse pensava cosa quelle lettere avrebbero significato per entrambe. Io sono partita per il convento e abbiamo cominciato a scriverci, prima superficialmente, poche cose, notizie senza impegni, poi io ho cominciato a raccontare le mie emozioni e i miei sentimenti e la mia nuova vita. E lei ...ha cominciato a raccontarmi la sua, con poche parole, ma portando fuori un mare di sofferenza che mai avrei potuto credere che lei nascondesse nel suo cuore. Mi sono sentita chiedere scusa perché non aveva potuto darmi quello che forse avrei voluto maggiormente da lei, ma non per cattiva volontà, ma perché nemmeno lei l'aveva avuto nella sua vita e si sentiva come inadeguata e incapace di dare di più, anche se...ci ha dato tutto e molto di più. La vita è stata durissima con lei: la sua mamma è morta quando aveva 12 anni, la sua prima figlia è volata in cielo a soli 14 mesi per una banalissima infezione, quando aspettava il terzo figlio le hanno consigliato l'aborto perché dicevano che mio fratello era già morto nell'utero, ma lei ha portato avanti la gravidanza ed oggi mio fratello ha la bella età di 57 anni e gode ottima salute, e infine quando avrebbe voluto riposarsi un po' con suo marito i i suoi 4 figli, Dio le ha regalato il dono più stupendo che potesse farle, anche se so che difficilmente ciò si può capire e che mi si può prendere per pazza nel sentirmi dire una cosa del genere: ma è così, Dio le ha dato un altra figlia, che avrebbe segnato la vita di tutta la nostra famiglia con il suo splendido sorriso e con il suo amore sconfinato e pieno di gioia. Una figlia che oggi si identifica comunemente con un nome: down! Ma che per mia madre e per tutti noi ha un altro nome, scritto a caratteri d'oro nel nostro cuore e che si chiama Amore. Un Amore che è caratterizzato anche dalla fatica, che è sacrificio e rinuncia a tante cose ,soprattuto per chi vive con lei e che cerca di darle altrettanto amore ed assistenza, ma che riempie di gioia più di tante altre cose. L'amore che nostra madre ci ha dato, con la sua vita, con la sua sofferenza, con la sua forza d'animo, con la sua fede forte e totale, con il suo temperamento difficile e con le sue ferite, oggi è sempre presente in mezzo a noi e ci parla della misericordia più di quanto noi stessi sappiamo dirne qualcosa, ci parla di un amore che ha accolto e che ha sempre cercato di perdonare anche quando le costava sangue farlo. E oggi vorrei dire a questa mamma che sta soffrendo per tanti motivi dentro la sua famiglia, di generare ancora, anche nelle lacrime, perché un giorno capiranno quanto li ha amati, nonostante i suoi limiti e le sue ferite di cui, tra l'altro, non ha nessuna colpa. E verrà il giorno in cui non sarà più disprezzata per la sua mancanza di cultura o di sensibilità, per le sue presunte fissazioni o per le sue inadeguatezze con un mondo che corre a velocità supersoniche, ma sarà solo amata per l'unica cosa che è e che vale, non solo per la sua famiglia, ma per ciascuno di noi: una mamma! Papa Luciani disse che Dio è più Madre che Padre: ecco perchè una mamma ci avvicina maggiormente a Dio! ciao!

3 commenti:

  1. Cara sr. Maria Carmen, sei stata proprio fortunata ad aver avuto la possibilità di approfondire il rapporto con tua mamma, ad arrivare a questo stadio di confidenza. È uno stadio che si può raggiungere quando si è ormai "preso il volo per la vita".
    Io non ho avuto questa fortuna. Sono ormai più di 30 anni che mia mamma è morta. Il fatto poi che sia stata una morte improvvisa non mi ha permesso di arrivare a quella confidenza che avrei voluto. Quando si è giovani si ha sempre l'idea che certe cose non succederanno mai. Si è molto stupidi, a volte, quando si è giovani. O almeno io lo ero molto.
    Questo tuo post mi ha fatto molto ripensare a lei, a quanto sia difficile abituarsi al fatto che non ci sia (ancora oggi a volte mi viene da pensare di domandarle consiglio, aiuto).
    Pace e benedizione
    Julo d.

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  2. Il rapporto genitori figli è di per se sempre un pò conflittuale ed è raro che lo scambio sia veramente profondo. Spesso reticenze reciproche, bisogno di protezione o incarnazione dei reciproci ruoli impediscono un approccio intenso. Anche a me è mancato un po' un rapporto profondo con mio padre e nemmeno quando la malattia (grave) lo ha invaso fino al punto che il Signore lo ha voluto con Lui nel breve volgere di qualche mese non sono riuscito ad avere un approccio come forse avrei desiderato. Mai però e dico mai mi è mancato il suo affetto espresso con uno stile di fermezza e autorevolezza. Ringrazio al Signore di avermelo dato e spesso prego che mi continui a stare vicino con il suo stile di sempre.
    vincenzo

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  3. “La misericordia…”
    La misericordia portata nel quotidiano, come fondamentale per la mia vita… Per me è importante alzarmi la mattina e vedere con occhi “nuovi” mia moglie, come fosse la prima volta. Mettere in atto un “patto di misericordia” reciproco: a volte espresso, a volte implicito, ma sostanzialmente sempre attuale ed in atto. Così ogni mattina posso vedere con occhi “nuovi” i figli, i colleghi di lavoro, le persone che incontro… cercando di “dimenticare” un passato che a volte è scomodo ed altre volte è anche gioioso, ma è sempre un “passato” che deve essere un “presente” rinnovato, nuovo.
    “La misericordia ha la meglio, nel giudizio…”.
    Tra le carte di nostra figlia, che si sta preparando all’imminente matrimonio, ho trovato questo scritto di Igino Giordani, che sono contento di trascrivere:

    «Quello che vi raccomando… è di volervi bene ogni giorno di più. Non fate caso ai difetti, non fate caso ai torti, perdonate sempre, perdonate sempre, tornate sempre ad amarvi.
    Allora la vita diventa, può diventare una gioia perché l’amore è una gioia, mentre l’indifferenza, il dolore, a che serve? Serve a creare l’inferno sulla terra…
    Una cosa vi raccomando: fidanzati o sposi, custodite l’amore tra voi. Amatevi ogni giorno di più. Allora anche il Signore vi ama e si dona. Si dona come Amore…
    Questo è l’augurio che vi faccio; che l’amore cresca ogni giorno di più».

    Con gratitudine per quanto ci comunichi,
    Luigi

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