19/01/08

preparare la primavera

Qualche giorno fa ho messo tante foto di fiori sul blog: vengono da lontano e per me è sempre bello averle davanti perché amo tantissimo i fiori al punto che, se potessi, vivrei totalmente circondata da loro senza stancarmi mai di entusiasmarmi per la loro bellezza e varietà. Ma i fiori come tutte le cose, richiedono tempo, attenzione, cura e passione. Spesso mi capita di vedere persone che comprano delle piante, belle e che magari costano anche molto, perché le hanno viste in casa d'altri o al negozio e si sentono attratte da loro e vogliono averle in casa, ma non hanno nessuna intenzione di perderci molto tempo dietro, per cui, dopo un po' vedi la pianta che soffre, forse manca l'acqua, forse non ha luce a sufficienza, forse ha qualche abitante di troppo che è andato a far merenda sulle sue foglie senza chiedere il permesso a nessuno, ma il più delle volte, la pianta soffre perché non è amata ed è semplicemente considerata un soprammobile in più da tenere per far figura...finché dura! E questo non piace a nessuno, nemmeno alle piante, anzi, direi soprattutto a loro. In questo periodo sto cominciando a vedere i primi segni di un inverno che fa spazio alla primavera: piante con le prime gemme da potare, concimare o da travasare e da riportare alla luce del sole naturale per respirare un nuovo ciclo di vita che pulsa dentro di loro. Ho sperimentato che la primavera si prepara, se vuoi godere dello spettacolo della natura: non si può restare con le mani in mano a vedere cosa succede quando ti accorgi che puoi fare qualcosa per far star meglio la pianta e per aiutarla a fiorire e a vivere in pienezza la sua nuova stagione che la vita le regala. C'è come una silenziosa richiesta di aiuto che la pianta ti trasmette: sembra che ti dica di darle una mano e t'assicura che riempirà i tuoi occhi e il tuo cuore con la gioia della sua bellezza. La nostra giornata quotidiana non è molto diversa da quella di una pianta! A volte facciamo tante cose per il semplice motivo che le fanno altri o perché c'è venuto lo sfizio di farle, ma non abbiamo nessun vero interesse nelle cose che facciamo, non c'è passione, amore ed entusiasmo! Presto si entra dentro un autunno che fa ingiallire le foglie della nostra quotidianità e non vogliamo restituire prima di tutto a noi stessi e poi agli altri e alle cose e alle creature che ci vivono intorno, la cura, la luce, l'acqua e l'aria necessarie per superare l'inverno che la vita inevitabilmente regala. Allora si aspetta, come un miraggio, che la primavera s'affacci nella nostra giornata, ma non facciamo nulla per prepararla e pian piano finiamo anche per non aspettarla più...tanto siamo sicuri che non c'è futuro, non può esserci speranza, non ci si può illudere davanti alla morte e così non ci resta da fare altro che...prendere la pianta e buttarla nella spazzatura perché è diventata così brutta che l'unica cosa possibile è quella di cancellarla dal nostro sguardo. Resta l'amarezza di non poter aspettare di godere una fioritura che forse sarebbe stata possibile semplicemente se avessimo aiutato la primavera a fiorire. buona settimana!

1 commento:

  1. Anche a me piacciono molto i fiori, però ho il cosiddetto 'pollice nero': per quanto mi sforzi, faccia attenzione e segua tutte le istruzioni, tempo una settimana e le piante di cui mi prndo cura muoiono.
    E così mi limito ad ammirarle, a cercare i primi segni della prossima primavera.
    Bello anche il paragone che fai tra le piante e noi. Anche noi abbiamo bisogno di cure, però penso che ciò di cui abbiamo necessità è amore. Anche noi, se ci danno tutte le cure possibili, ma non danno un minimo d'amore, rinsecchiamo, ci sentiamo inutili e non riusciamo più né a fiorire né tanto meno a fare frutti.
    Pace e benedizione
    Julo d.

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